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a cura di Elena Re Garbagnati

Gli apprezzati libri di fantascienza Deserto Rosso e della saga del ciclo dell'Aurora si arricchiscono di un nuovo episodio, Sirius: In caduta libera, che gli appassionati dei libri di Rita Carla Francesca Monticelli non potranno perdere. Anna Persson, Hassan Qabbani e l'inquietante Melissa tornano più avvincenti che mai, in un episodio che tiene il lettore appeso alla storia dall'inizio alla fine, e in molti passaggi risulta come sempre inquietante.

La prima buona notizia è che il ritmo incalzante e la suspense sono agli stessi livelli dei primi libri, rispetto ai quali cambia totalmente l'ambientazione – cosa che peraltro era già accaduta altre volte negli episodi precedenti. A questo giro si sale a bordo di una ISS del futuro in cui convivono ricercatori e turisti, e su cui le attività sono tali e tante da richiedere la presenza costante di personale tecnico qualificato. La Stazione Spaziale è solo uno dei tanti elementi di un intrigo che, come ci ha abituati l'autrice, non è solo coinvolgente e ricco di suspense, ma è anche maledettamente credibile.

Ovviamente non sveleremo alcun dettaglio per non rovinare la sorpresa a nessuno. Farsi un'idea per grandi linee di uno degli eventi che accadono nel libro è fin troppo facile. Per i lettori più attenti, infatti, l'autrice ha lasciato un paio di indizi importanti già nel titolo e nella sinossi; quando lo avrete intuito non cantate vittoria, è il dettaglio più scontato e non fa certo la differenza!

Avvincente l'idea, non certo inedita, di partire dalla fine e poi "riavvolgere il nastro" e ricominciare daccapo. In questo caso calza a pennello e porta a "bersi" letteralmente la parte centrale del libro per capire a che punto, come e perché si è verificata la situazione in cui si viene catapultati alla prima pagina del libro. L'autrice poi ci ha abituati in passato a cambi di rotta, "ribaltoni" e colpi di scena, e ormai incassa l'effetto wow più volte nel corso del libro con grande nonchalance. Gli appassionati che ormai credono di conoscere sia lo stile della scrittrice che i personaggi non saranno abbastanza furbi da poter dire "lo sapevo che sarebbe successo!", e questo è un grande plus per il libro.

Per il resto, la trama come sempre è complessa e bene architettata, con personaggi ben caratterizzati e storie che in molti casi non sorprenderebbero se fossero reali. Ci teniamo a dire che a questo giro ha una parte importante anche l'impatto che le attività dell'uomo hanno sul nostro Pianeta. Sono eventi, elementi e immagini di sfondo che sono parte integrante del racconto e che assumono un ruolo ancora più reale e inquietante delle previsioni a lungo termine degli scienziati contemporanei.

Il moto orbitale non è altro che una continua caduta libera.Può durare per un tempo lunghissimo, quasi interminabile.Tranne quando qualcosa va storto.

Chi ama i romanzi di fantascienza troverà di nuovo pane per i suoi denti in questo quarto volume del ciclo dell'Aurora. Il fatto che questo episodio si collochi nella saga sia come sequel cronologico di “Ophir. Codice vivente” sia come prequel de “L’isola di Gaia” potrebbe scoraggiare. In realtà quella dell'ultimo capitolo è una storia che sta in piedi anche da sola, e che può essere apprezzata anche da chi ha letto qualche episodio in cui ha conosciuto i personaggi principali. Certo, chi non si è perso una puntata troverà molti chiarimenti su dettagli che nei precedenti volumi erano solo stati accennati, ma questo non rende la lettura più difficoltosa a chi ha saltato qualche passaggio. Anzi, dopo averlo finito è probabile che avrete voglia di recuperare i titoli che vi siete persi!