Kroes scuote l'Italia: datevi una mossa sulla banda larga!

La Commissaria UE per l'Agenda Digitale è intervenuta all'Italian Digital Agenda Annual Forum di Confindustria Digitale.

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a cura di Dario D'Elia

"Internet crea 5 posti di lavoro ogni 2 perduti, 10 punti percentuale in più di banda larga spingono la crescita tra l'1% e l'1,5%, a breve il 90% dei lavori richiederà abilità digitali". La Commissaria UE per l'Agenda Digitale, Neelie Kroes, oggi ospite all'Italian Digital Agenda Annual Forum di Roma, ha snocciolato cifre e concetti molto chiari.

La Rete e il digitale sono opportunità di crescita. "Ci stiamo confrontando con dure crisi economiche; una con effetti devastanti particolarmente sui più giovani", ha sottolineato Kroes. "Risolvere questa non è solo una questione da dibattito accademico. Si tratta di aiutare quelli senza lavoro, senza certezze, senza speranza".

Kroes

Non resta che guardare al futuro e prepararsi a investire. Ogni settore produttivo e dei servizi è destinato a essere rivoluzionato dal digitale, ecco perché l'Italia "ha bisogno di prendere seriamente la connettività". Solo il 14% delle case dispone di reti a banda larga di nuova generazione. A livello europeo siamo gli ultimi perché la media è del 25%. Senza contare quel 37% di italiani adulti che non hanno mai usato Internet.

"È una grande delusione per la popolazione italiana. Ma ci sarebbe una grande opportunità se il paese potesse recuperare", ha aggiunto Kroes. E dire che spesso in Europa si hanno grandi intuizioni e idee, tramutate in realtà dagli americani. È il caso della startup italiana Glancee, acquisita l'anno scorso da Facebook per una tecnologia a dir poco rivoluzionaria per il settore social.

Evidente l'esigenza di supportare l'ecosistema e quindi le infrastrutture. "Un mercato unico nelle telecomunicazioni potrebbe valere 110 miliardi di euro all'anno. E infrastrutture digitali di livello mondiale potrebbero spingere la produttiva a una crescita del 5%", sottolinea Kroes. "È tempo di tirare giù le barriere all'interno del nostro mercato unico. Così che si possa iniziare a vedere come la crescita di questo settore stimoli la crescita dell'intera economia".

Kroes è tornata anche su un punto controverso: quello dei servizi online specializzati. Ovvero la possibilità per i provider di siglare accordi con i fornitori di contenuti per realizzare nuovi servizi ad alta efficienza. In pratica Telecom Italia domani potrebbe ad esempio siglare un contratto con la RAI per realizzare lo streaming HD delle sue trasmissioni e privilegiare questo traffico dati rispetto ad altri. Ad oggi Kroes ha sempre parlato di rispetto dei diritti di tutti gli utenti, ma con l'introduzione di questa novità qualcosa nella realtà potrebbe cambiare.

Francesco Caio

Sul tema roaming c'è poco da capire. "Primo, la nostra proposta non è basata su tetti massimi con mandato. Piuttosto incoraggia nuovi accordi paneuropei nel mercato. Se ogni operatore di mercato è in lotta contro un volontario, meccanismo di mercato, dovresti chiedervi da soli. Perché hanno paura della competizione"".

"Secondo, dicono che il giochino del roaming aiuta gli investimenti. Non la vedo così. Non hanno portato a significativi investimenti negli anni recenti; non posso credere che avrebbero voluto. Perché investire in nuove reti che supportano nuovi servizi, se puoi fare soldi veloci con il roaming? Non a caso gli investitori vogliono vedere business plan che sia sostenibili e guardino avanti".

E il terzo punto è che il "roaming non è sostenibile". Non è un buon modello di business, secondo Kroes, quello che fa solo irritare i propri clienti.

L'Italia negli ultimi 7 anni ha messo a budget 1,6 miliardi di euro dei Fondi Strutturali UE per progetti ICT "ma nello stato attuale, non c’è abbastanza capacità di pianificazione e implementazione dei progetti ICT e per la banda larga".

"Risolvete questi problemi, rafforzate la pianificazione e potrete cogliere a pieno i vantaggi dei nuovi fondi strutturali e d’investimento, per i quali l’ICT è un’area prioritaria". Non resta che darsi una mossa sia con la nuova Agenzia digitale, che con l'esperienza del Digital Champion, Francesco Caio.