La 4G LTE è per technofreaks, almeno secondo Vodafone

L'AD di Vodafone Vittorio Colao ha fatto una battuta sulla 4G LTE: a suo parere oggi è un servizio per technofreaks. Difficile oggi rilevare grandi differenze prestazionali tra HSPA+ e LTE.

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a cura di Dario D'Elia

La 4G LTE è per technofreaks, almeno secondo l'AD di Vodafone Vittorio Colao. La battuta è stata registrata ieri, praticamente in concomitanza con la pubblicazione della trimestrale dell'azienda.

"Non ho visto alcuna cifra ma quando ho visitato un negozio dell'operatore EE (Everything Everywhere Limited, NdR.) per scoprire quanto è veloce (il loro servizio 4G) tutto ciò che ho visto sono technofreaks", ha dichiarato Colao. "Non ho sentito alcuna chiamata da parte di amici, colleghi di aziende che abbiamo bisogno di un'Internet veloce come questa".

Vittorio Colao

L'alto dirigente di fatto sostiene che l'incremento delle prestazioni offerte dall'HSPA+ oggi non è tanto distante dall'LTE. Un comune consumatore praticamente non si renderebbe conto delle differenze. Un technofreaks sì. Che per altro dovrebbe rappresentare secondo il linguaggio metropolitano l'ominide tra il geek e l'homo sapiens.

Ovviamente Colao quando ha raccontato l'aneddoto faceva riferimento al concorrente network 4G di EE, e non pensava probabilmente a tutti i mercati. In ogni caso l'obiezione alla sfavillante superiorità dell'LTE rispetto agli altri servizi non è campata in aria. Nella realtà oggi non sappiamo ancora quali siano le reali performance sul campo: quanti sono gli abbonati 4G e quanti i terminali compatibili?

Certo i primi test a Roma, Milano e in altre città lasciano ben sperare, ma anche un sifulo collegamento 3G con quattro gatti connessi potrebbe dare grandi soddisfazioni.

Ritornando l'ultima trimestrale Vodafone del 2012 non si può fare a meno di notare una contrazione dei ricavi che con 11,39 miliardi di sterline hanno di fatto lasciato sul campo un -2%. Tutta colpa delle condizioni difficili in cui versa il mercato europeo (-17% nei ricavi), sopratutto se si considerano Spagna e Italia (-13,8%).

"Il trimestre risente ancora di un contesto macroeconomico difficile che ha determinato una minore propensione ai consumi, della forte pressione competitiva e del crescente impatto della riduzione delle tariffe di terminazione mobile", spiega la nota ufficiale.