La CIA può spiarci attraverso 200 modelli di router

La rivelazione nei documenti pubblicati ieri da WikiLeaks. L'impianto usato dagli 007 statunitensi si chiama CherryBlossom e permette di spiare qualsiasi tipo di comunicazione.

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a cura di Marco Schiaffino

Un perfetto sistema di spionaggio che gli agenti della CIA possono usare per mettere sotto sorveglianza qualsiasi rete Wi-Fi modificando il firmware dei router. È questo, in sintesi, CherryBlossom, l'ennesimo "impianto" descritto dai documenti pubblicati su Internet da WikiLeaks.

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Un esempio preso dal manuale di CherryBlossom

La corposa documentazione resa pubblica dal sito di Julian Assange disegna un quadro piuttosto inquietante: la Central Intelligence Agency ha infatti la possibilità di infettare i router (l'elenco comprende 200 modelli tra i più diffusi) anche attraverso la connessione wireless e da quel momento può controllare o addirittura dirottare il traffico del router come preferisce.

Tutto viene gestito attraverso un server remoto, attraverso il quale gli agenti scelgono i bersagli che vogliono tenere sotto controllo e pianificano ulteriori eventuali attacchi, ad esempio per infettare con trojan i dispositivi che si collegano al router compromesso.

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