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a cura di Elena Re Garbagnati

Venere è sempre stato uno dei Pianeti più interessati del nostro Sistema Solare. Certo, non è il primo pianeta su cui verrebbe in mente di emigrare, dato che la sua superficie è arida, c'è un effetto serra galoppante e le temperature sono roventi. Come detto più volte però, se ci si ferma nell'atmosfera la situazione è più vivibile, e per questo tempo fa la NASA aveva preso in considerazione l'idea di inviarci dei dirigibili. Di quel progetto non si sa più nulla, è nuovo invece il contratto con la Colorado Black Swift Technologies (BST) per lo sviluppo di un veicolo aereo senza pilota per le osservazioni nell'atmosfera superiore di Venere.

BTS è un'azienda specializzata in soluzioni ingegneristiche per il volo, che sulla Terra sviluppa soluzioni aeree per incendi boschivi, osservazioni vulcaniche, di trombe d'aria e di uragani, ossia alcuni dei fenomeni più estremi e pericolosi che investono il nostro pianeta. Quello che dovrebbe fare è applicare quello che sa fare qui sulla Terra di modo che funzioni nelle condizioni estreme di Venere, che non è poco.

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Crediti: Black Swift Technologies

Il numero uno di BST, Jack Elston, ha definito questa sfida "un'estensione naturale del nostro obiettivo", e il suo piano è quello di adattare quello che già c'è alle condizioni estreme di Venere. In particolare, BST produce piattaforme aeree scientifiche costruite ad hoc a seconda delle esigenze, e nel suo arsenale figura un veicolo aereo basato sullo "slancio dinamico", ossia che sfrutta la forza del vento per generare portanza e velocità.

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Nonostante la temperatura sulla superficie di Venere raggiunga i 467 gradi, la pressione atmosferica e la temperatura a un'altitudine compresa fra 50 e 65 chilometri sopra alla superficie è quasi la stessa di quella della Terra.  Ecco perché l'atmosfera superiore di Venere è forse la regione più simile alla Terra del Sistema Solare, ancor più della superficie di Marte. Questo non significa necessariamente che il piano di BST funzionerà, perché ci sono ostacoli non da poco.

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Rappresentazione artistica di un vulcano attivo su Venere. Crediti: ESA

Primo fra tutti, il fatto che l'atmosfera venusiana è composta principalmente di anidride carbonica e azoto ed è molto più densa di quella terrestre. Inoltre lo strato superiore dell'atmosfera di Venere mostra un fenomeno chiamato "super-rotazione", ossia ruota molto più velocemente (ogni 4 giorni terrestri) rispetto al pianeta stesso (ogni 243 giorni terrestri).  Sono da tenere in conto di conseguenza venti che soffiano a velocità fino a 360 km/h, che però diminuiscono man mano che ci si avvicina alla superficie, fino a diventare una lieve brezza che raggiunge a malapena i 10 km/h.

Oltre a volare, il velivolo dovrà eseguire il campionamento mirato dell'atmosfera per consentire agli scienziati di raccogliere informazioni che al momento non abbiamo, il che significa prevedere un carico scientifico capace di resistere a tutte queste avversità. Per la cronaca, l'idea di usare un velivolo senza pilota per studiare l'atmosfera venusiana non è un inedito, era già venuta a galla a proposito della missione russo-statunitense Venera-D, su cui al momento non abbiamo aggiornamenti.

Nulla di questa missione è semplice e/o scontato, ma se proseguirà nello sviluppo vi terremo aggiornati.


Tom's Consiglia

Il fuoco e il caldo intenso di Venere non sono certo auspicabili. Ma una casa calda con un bel fuoco che scoppietta in inverno è allettante: se il camino tradizionale non fa per voi, date un'occhiata al modello a bio etanolo Riviera Deluxe Nero.