La NASA finanzia il sottomarino per Titano

L'agenzia spaziale statunitense ha approvato un finanziamento per il proseguimento degli studi sul sottomarino che potrebbe essere spedito su Titano, la luna di Saturno.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Andremo su Titano, la luna di Saturno, ed esploreremo uno dei suoi laghi di idrocarburi liquidi. Poche ore fa, commentando il successo della missione New Horizons, John Grunsfeld, amministratore associato del Science Mission Directorate della NASA, ha promesso "missioni che sveleranno i misteri di Marte, Giove, Europa e mondi intorno ad altri soli".

A quanto pare non scherzava. È proprio di ieri la notizia che la NASA ha assegnato i finanziamenti per sette concept di esplorazione spaziale, tra cui quello del sottomarino che esplorerà i laghi di idrocarburi della luna di Saturno, Titano.

titan submarine sea kraken mare
Sottomarino per Titano

L'idea non è nuova, se ricordate ne abbiamo parlato un anno fa: gli scienziati stanno studiando un sottomarino che si tufferà nel Kraken Mare, il più grande lago di Titano con una superficie stimata di 1000 km e una profondità di circa 300 metri.

L'atmosfera di Titano è composta al 95% da azoto e la temperatura media è pari a circa -179 gradi Celsius; gli scienziati non stanno organizzando la missione per valutare l'abitabilità di questa luna, ma per raccogliere informazioni sui primi anni del nostro pianeta e studiare le condizioni che hanno permesso la nascita della vita sulla Terra. Stando ai dati raccolti dalla sonda Cassini-Huygens che raggiunse Saturno nel 2004, Titano avrebbe diverse caratteristiche in comune con la Terra, fra cui una spessa atmosfera e l'occorrenza di fenomeni metereologici simili a quelli che avvengono sul nostro Pianeta, con vento e pioggia che creano un paesaggio diversificato con dune, fiumi e laghi. Per questo Titano è considerato simile alla Terra primordiale, e si ritiene che studiandolo si potrebbero arricchire le nostre conoscenze sull'evoluzione del nostro mondo.

Le sovvenzioni, che ammontano fino a 500.000 dollari, permetteranno agli scienziati di portare avanti i progetti. In particolare, il sottomarino per Titano è curato da Steven Oleson del NASA Glenn Research Center. Da qui a realizzare la missione vera e propria la strada è ancora lunga, quindi non aspettatevi di assistervi in un paio d'anni, si parla di test verso il 2040.

Stando ai progetti il sottomarino sarà equipaggiato con gli strumenti scientifici adatti a sondare una gamma completa di fenomeni oceanografici, fra cui la composizione chimica dell'"acqua" e la mappatura delle correnti marine sia in superficie sia sui fondali.

Perché un sottomarino per esplorare Titano e non un altro tipo di veicolo? Perché secondo Steven Oleson è il sistema più efficiente. Il fatto che si muova in acqua lo rende altamente maneggevole e capace di fare percorsi a lungo raggio, analogamente a quanto avviene con i veicoli sottomarini qui sulla Terra.

Radar map of Titan's seas
La mappa dei bacini di Titano

I laghi di Titano sono stati ampiamente mappati dalla sonda Cassini della NASA. A dire il vero proprio in quell'occasione c'era già stato un tentativo di "atterraggio" su Titano: la sonda sganciò il modulo Huygens, equipaggiato anche per galleggiare su eventuali superfici liquide, ma il tentativo non andò a buon fine.

Sappiamo quindi che ci sono dei bacini, ma non abbiamo idea di cosa ci sia sotto alla superficie ed è qui che verrebbe utile il sottomarino. Si parla di un mezzo acquatico dal peso di 1.400 chilogrammi alimentato da due generatori a radioisotopi. Il sommergibile convoglierebbe poi il calore in un circuito interno per mantenersi a una temperatura che ne garantisca le piene funzionalità.

La dotazione scientifica prevede un sensore meteorologico, un sistema di illuminazione, telecamere, sensori di luce, di profondità, un sistema di raccolta e analisi di campioni e un sonar a scansione laterale. Le antenne sui lati saranno utili per mantenere le comunicazioni con la Terra direttamente o tramite un orbiter, quando il sottomarino è in superficie.

A highly capable science craft for Titan will allow a complete exploration of what exists beneath the waves on another world

Un "giorno di crociera" per il sottomarino consisterebbe in otto ore di esplorazione subacquea e 16 ore in emersione per la comunicazione e la raccolta di dati meteorologici. Certo il sottomarino è solo una delle tante possibilità per esplorare Titano. Si potrebbe pensare anche a una piccola nave, però un sommergibile può fare le stesse cose e in più apre quella che Ralph Lorenz, scienziato spaziale del JHUAPL, definisce "la terza dimensione".

Si possono studiare le eventuali stratificazioni dei liquidi, come quelle che si verificano anche in alcuni degli oceani e dei laghi della Terra, dove si misurano diverse composizioni, temperature e torbidità". Inoltre con il sottomarino si potrà fare un'ispezione ad alta risoluzione dei fondali ed esaminare i sedimenti presenti sul fondo. Per saperne di più potete leggere il PDF ufficiale (in inglese).