La NASA taglia i ponti con la Russia per colpa dell'Ucraina

Il governo degli Stati Uniti invita i dipendenti NASA a sospendere tutti i contatti con i rappresentati del governo russo fino a nuovo ordine. L'astronauta Ron Garan avvisa: non dovremmo permettere che la NASA e la Stazione Spaziale Internazionale vengano usate come pedine in un conflitto politico.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Le tensioni fra Stati Uniti e Russia per la crisi in Ucraina alla fine hanno contagiato anche lo Spazio. Nonostante le dichiarazioni della prima ora riguardo al fatto che la crisi non avrebbe penalizzato la cooperazione nel programma spaziale, è stata confermata la notizia secondo cui la NASA ha incaricato il suo staff di cessare la cooperazione con l'Agenzia spaziale federale russa.

In particolare, nella nota interna che è inevitabilmente arrivata alla stampa si legge che "a seguito della violazione permanente da parte della Russia della sovranità dell'Ucraina e della sua integrità territoriale, fino a nuovo ordine il governo degli Stati Uniti ha stabilito che tutti i contatti della NASA con i rappresentanti del governo russo debbano essere sospesi, fatta eccezione per le attività che sono state esplicitamente autorizzate. La sospensione include viaggi dei rappresentanti della NASA in Russia e visite da parte di rappresentanti del governo russo alle strutture della NASA, incontri bilaterali, e-mail e teleconferenze o videoconferenze".

Le tensioni politiche sbarcano nello Spazio

Per fortuna questo atteggiamento ostruttivo non dovrebbe intaccare la fruttuosa collaborazione per la gestione della Stazione Spaziale Internazionale: "NASA e Roscosmos continueranno comunque a lavorare insieme per garantire un utilizzo sicuro e continuo della Stazione Spaziale Internazionale" si legge infatti nella nota di precisazione. 

Non è chiaro tuttavia come adesso verranno gestiti addestramenti e viaggi, perché come ci aveva spiegato Samantha Cristoforetti gli astronauti NASA svolgono anche corsi in Russia per imparare a usare le loro attrezzature e vengono organizzati corsi di team building fra gli equipaggi internazionali per preparare le persone alle missioni di lunga durata sulla ISS.

La NASA chiarisce invece il punto relativo ai trasporti. L'agenzia spaziale statunitense al momento non dispone di mezzi per raggiungere la ISS e beneficia dei passaggi con la navicella russa Soyuz, che parte dalla base in Kazakistan. "La NASA è focalizzata sui progetti per ripristinare i voli spaziali umani sul suolo americano, e per mettere fine alla nostra dipendenza dalla Russia per arrivare nello spazio. E' una delle principali priorità dell'amministrazione Obama e il progetto è interamente finanziato. I voli spaziali dagli Stati Uniti riprenderanno il ??prossimo anno". 

L'astronauta statunitense Ron Garan

Insomma buon viso a cattivo gioco: nonostante il blocco gli astronauti a stelle e strisce continueranno ad appoggiarsi alla Russia fino a quando non avranno una soluzione alternativa. Meno male che c'è lo Spazio che ci obbliga a mantenere un po' di buon senso.

A dare il buon esempio ci pensa anche l'astronauta statunitense Ron Garan, che in un post intitolato "Spazio, la frontiera condivisa" scrive che "in ogni crisi la cosa peggiore che possiamo fare è smettere di parlare. Non dovremmo permettere che la NASA e la Stazione Spaziale Internazionale vengano usate come pedine in un conflitto politico. La partnership internazionale di esplorazione dello spazio è uno dei più grandi accordi di collaborazione della storia. Non ha senso sacrificare ciò che funziona bene, per esercitare pressioni per salvare qualcosa che non funziona". Applausi.