L'anagrafe digitale va a rilento ma ci sono buoni segnali

L'anagrafe digitale unica (ANPR) è ancora la palla al piede dell'eGovernment italiano. C'è però qualche timido segnale di risveglio. Si sta pianificando il passaggio ad ANPR per alcuni grandi comuni come Firenze, Napoli e Torino.

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a cura di Pino Bruno

Sono ancora soltanto 11 i comuni italiani - su circa 8000 - in rete con l'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR). Tra qualche giorno a Bagnacavallo, Lavagna, Sant'Agata sul Santerno, Cesena, Corbetta, Anzola dell'Emilia, Serravalle Sesia, Chiavari, Poggio a Caiano e Nardò si aggiungerà Napoli, l'unica grande città del misero elenco. Un'altra manciata di comuni partecipa alla sperimentazione.

Anagrafe nazionale

ANPR è ancora la palla al piede dell'eGovernment italiano. Entro la fine del 2016 tutti i comuni italiani dovevano essere connessi e invece i numeri restano impietosi. La mission impossible di ANPR è questa: "tutte le amministrazioni pubbliche potranno acquisire informazioni anagrafiche consultando online la sola banca dati ANPR, evitando così i costi di gestione delle singole banche dati. Al buon esito del progetto contribuiscono anche le amministrazioni che detengono le banche dati nazionali tra cui l'Agenzia delle Entrate, l'Istat, l'Inps e la Motorizzazione".

Ci sono però segnali di un'inversione di tendenza. Dal team del Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale, fanno sapere che tutto marcerà più speditamente. "Le migrazioni ad ANPR sono ripartite da marzo e oggi sono attivi su ANPR 10 Comuni, ovvero circa 230.000 abitanti. Poi, ci sono 720 Comuni in una fase di pre-subentro - ovvero stanno effettuando gli ultimi test sulla loro anagrafe per correggere eventuali anomalie nate dal passaggio ad ANPR - altri 2.000 Comuni che hanno iniziato a fare test di correttezza e, infine, tutti i 40 fornitori di servizi tecnologici e anagrafici stanno facendo test di integrazione sui Comuni pilota o hanno già prodotti che supportano l'integrazione. Stiamo pianificando il passaggio ad ANPR anche per alcuni grandi Comuni come Firenze, Napoli e Torino, il cui passaggio sarà naturalmente più delicato. Seguiremo direttamente il loro subentro mentre, per realtà più piccole, stiamo cercando città capofila che possano assistere e sostenere i Comuni limitrofi".

Per chi volesse approfondire, qui c'è la documentazione tecnica messa a disposizione dal team del commissario Diego Piacentini. 

Il "cambio di metodo" è quello auspicato dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione. Si sta seguendo cioè il "modello danese". In Danimarca l'integrazione delle singole anagrafi comunali è stata fatta su web application. Finora infatti l'ANPR è stata di fatto boicottata sia dai comuni che dai produttori di software, che ritenevano troppo rigide le condizioni imposte da Sogei.

L'azienda pubblica che gestisce ANPR voleva che i comuni abbandonassero i loro software, facendo insorgere anche AssoSoftware, l'associazione dei produttori di programmi informatici. Adesso il problema pare superato con buon senso: i software locali resteranno ma dialogheranno in armonia con la piattaforma nazionale.

L'anagrafe nazionale è un asset strategico per l'evoluzione della Pubblica amministrazione italiana. Oggi ogni cittadino deve produrre una mole di documenti di carta per ogni incombenza burocratica, nonostante i suoi dati anagrafici siano già in possesso dell'amministrazione che li richiede.

Da alcune analisi condotte da AgID e Sogei - fa sapere il team di Piacentini - emerge come circa l'1% della popolazione abbia dati incongruenti tra quelli registrati all'anagrafe e quelli su altri database nazionali. Seicentomila persone in totale, persone che potrebbero imbattersi in errori burocratici per il calcolo delle tasse o il conteggio della pensione, oppure ancora riguardanti la validità di contratti a loro intestati. È capitato a molti: spendere tempo per sistemare un nome o un cognome, recuperare una notifica inviata a un indirizzo non aggiornato o magari sistemare un codice fiscale errato. Il motivo è proprio da ricercarsi nella frammentazione dei dati e nella mancanza di sincronia tra le base dati.

Quando le banche dati di tutta la PA saranno connesse all'ANPR la nostra vita sarà meno complicata, ci saranno enormi risparmi burocratici e la macchina dello Stato e della sue diramazioni locali potrebbe essere più efficiente.