Le aziende di New York vogliono fermare il mining di criptovalute

Al governatore dello Stato di New York Kathy Hochul è stato chiesto da un gruppo di imprese locali di negare i permessi per convertire le vecchie centrali elettriche a combustibili fossili della città in centri di cripto-mining.

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a cura di Alessandro Crea

Un gruppo di imprese di New York ha formalmente chiesto al governatore dello Stato di New York di bloccare un'iniziativa mirante a convertire le vecchie centrali elettriche a combustibili fossili della città in centri di cripto-mining. La lettera chiede una valutazione ambientale per il mining di criptovaluta Proof-of-Work a New York, esortando il governatore Hochul a negare i permessi per convertire la stazione di generazione di Greenidg e le centrali elettriche fortistar North Tonawanda in strutture di mining crittografico.

"Il mining di criptovaluta Proof-of-Work utilizza enormi quantità di energia per alimentare i computer necessari per condurre affari - se questa attività dovesse espandersi a New York, potrebbe minare drasticamente gli obiettivi climatici di New York stabiliti ai sensi del Climate Leadership and Community Protection Act".

La proposta ha evidenziato le inefficienze dell'autenticazione PoW e suggerisce che il ripotenziamento delle centrali elettriche a combustibili fossili defunte "metterebbe seriamente a repentaglio i progressi dello stato e il rispetto dei mandati per ridurre le emissioni di gas serra (GHG)".

Dall'altra parte del mondo, anche le autorità russe stanno pianificando di introdurre tariffe elettriche speciali per i minatori di criptovaluta cinesi recentemente sfollati. Il 13 ottobre scorso, infatti, il ministro dell'Energia russo Nikolai Shulginov aveva suggerito un nuovo quadro di consumo energetico per differenziare le tariffe tra uso generale e estrazione di criptovaluta, affermando: "Non possiamo lasciare che i minatori capitalizzino la situazione a scapito delle basse tariffe elettriche residenziali".