L'editore di Libero perde contro Wikipedia

Si chiude la vicenda giudiziaria tra i fratelli Angelucci e Wikipedia Italia. Wikimedia è stata assolta: rischiava un risarcimento danni da 20 milioni di euro.

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a cura di Dario D'Elia

L'editore di Libero e Il Riformista ha perso; Wikipedia Italia ha vinto. A distanza di cinque anni dall'avvio della causa di risarcimento intentata dai fratelli Antonio e Giampaolo Angelucci nei confronti dell'enciclopedia online più famosa del mondo, ecco il capitolo finale. La sentenza di Primo Grado ha assolto l'associazione Wikimedia Italia - legata a Wikipedia - dall'accusa di diffamazione.

Ai tempi gli Angelucci, uno ex deputato PdL e l'altro editore, non avevano gradito i dettagli di problemi giudiziari spiattellati sui profili Wikipedia. Ecco quindi la decisione di avviare una causa per danni per ottenere 20 milioni di euro di risarcimento.

La pagina Wikipedia oggi

Il giudice non è entrato nel merito dei contenuti pubblicati bensì ha riconosciuto che Wikimedia Italia in quanto "affiliata" di Wikimedia Foundation non svolge attività a carattere esecutivo ma "è affiliata alla Wikimedia Foundation, Inc. senza assunzione di alcuna gestione diretta e senza attribuzione della proprietà del sito che ospita l'enciclopedia, che rimane della Wikimedia Foundation, Inc".

Per altro due settimane fa c'è stata un'altra sentenza di assoluzione che ha sottolineato come Wikimedia Foundation debba essere considerata un "hosting provider" per Wikipedia.

Wikipedia "offre un servizio basato sulla libertà degli utenti di redigere le varie pagine dell'enciclopedia; è questa libertà che esclude qualsiasi [obbligo di garantire l'assenza di contenuti offensivi dei suoi siti] e che trova il suo equilibrio nella possibilità che chiunque può modificarne i contenuti e chiederne la rimozione", scrive il giudice.

Insomma, la questione appare chiusa anche se in verità Frieda Brioschi, ex presidente di Wikimedia Italia, se l'è vista brutta. "Io ricomincio a respirare: smetterò di svegliarmi nel cuore della notte con quell'idea fissa o a essere preoccupata all'idea di acquistare casa. Nessuno mi ridarà i miei cinque anni di patemi d'animo (e frizzi e lazzi per esorcizzare un po'), ma va bene così", ha dichiarato a La Repubblica.