Summilux-M 1:1,4/50mm ASPH

Recensione - Test della nuova Leica M, che è anche un'occasione per approfondire il mondo Leica e la fotografia a telemetro.

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a cura di Tom's Hardware

Summilux-M 1:1,4/50mm ASPH

Ottica standard luminosa (Summilux, nella nomenclatura Leica, identifica le ottiche f/1,4), è composta da 8 elementi in 5 gruppi, con una superficie asferica e un gruppo flottante posteriore il cui scopo è quello di assicurare elevato contrasto e nitidezza anche alla massima apertura - questo è in effetti un aspetto sempre curato nelle ottiche Leica.

Il diaframma è a 9 lamelle che si chiudono fino a f/16 in passi da mezzo stop. La distanza minima di messa a fuoco è 70cm, il diametro filtri è 46mm. Integra un piccolo paraluce scorrevole, molto pratico.

Come il corpo macchina, anche questo obiettivo appare decisamente massiccio (la versione cromata in modo particolare) e piuttosto lungo per essere un 50mm; questo ha un certo impatto, dato che all'aumentare delle dimensioni aumenta l'area cieca del mirino, nell'angolo inferiore destro. In questo caso, rimane coperto uno spigolo che arriva a circa 1/3 dell'area visibile nel mirino, tanto in orizzontale quanto in verticale. La copertura dell'area inquadrata è minore, dato che la cornice di inquadratura è più interna, ma nella ripresa di soggetti ravvicinati l'interferenza può comunque essere fastidiosa.

La messa a fuoco è comandata dalla classica ghiera, con l'ausilio di un alloggiamento per l'indice che facilita la presa. Il movimento è eccezionalmente fluido, e senza il minimo accenno di "impuntamento". Leggermente più duro rispetto ad altre ottiche Leica, data la doppia elica della filettatura, e per questo criticato da alcuni utenti, per quanto ci riguarda offre esattamente la resistenza che deve offrire, data la corsa ridotta (per favorire la velocità). Il 50mm f/1.4 ASPH coniuga così benissimo, a nostro avviso, la reattività necessaria per cogliere l'attimo nel reportage e la precisione necessaria nella fotografia di ritratto.

La nitidezza del Summilux-M 1:1,4/50mm ASPH a tutta apertura (sopra) e diaframmando fino a f/4 (sotto). A f/1.4 si nota anche una certa vignettatura (il centro dei cerchi corrisponde al centro del fotogramma), che scompare a partire da f/2.8.  

Altrettanto consistente la ghiera dei diaframmi, che pure offre minima resistenza allo spostamento e il classico "click" di conferma che consente di utilizzarla senza guardare. Se utilizzarlo è già un piacere, il vero godimento arriva osservando le immagini prodotte. Si nota una vignettatura piuttosto evidente a f/1.4 e f/2 ma, utilizzando la correzione in-camera, già a f/2.8 sparisce.

Il flare non è un problema, così come non lo sono i riflessi parassiti. La nitidezza è davvero buona al centro, effettivamente già da f/1.4, mentre ai bordi le immagini si fanno ovviamente un po' più morbide se non si diaframma un po' - nessuno può fare miracoli. A partire da f/4 quest'ottica è invece un rasoio in tutti i punti del fotogramma. Le distorsioni sono impercettibili, come del resto ci si aspetta da un 50mm, ma il motivo che rende a nostro avviso eccezionale questo obiettivo è la resa dello sfocato, davvero superba.