L'Europa contro il pedoporno di RBN

Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, ha denunciato all'Europol la rete criminale RBN che ospita siti e contenuti pedopornografici.

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a cura di Vincenzo Ciaglia

Franco Frattini, vicepresidente della Commissione Europea, questa volta è intenzionato ad andare sino infondo per abbattere RBN, rete criminale russa che ospita svariati siti web a carattere pedopornografico. "Ho scritto a Europol per impedire l'accesso a RBN, il provider Internet che ospita siti pedopornografici", dice Franco Frattini. "Molte persone hanno segnalato il provider basato in Russia, Russian Business Network (RBN)". Oggi, dunque, la denuncia all'organo di polizia europeo per porre fine a questa situazione con misure più drastiche e decise.

Di RBN aveva parlato in passato anche il Washington Post. La sua indagine, però, non aveva portato a risultati rilevanti. Il giornalista Brian Krebs riuscì ad identificare i provider che offrivano, forse inconsciamente e in completa buonafede, connettività a RBN. Si parlava all'epoca di Tiscali.uk, SBT Telecom, Aki Mon Telecom e Nevcon LTD. Per molto tempo gli inquirenti hanno cercato di identificare chi fosse alla base di questo vero e proprio business del pedoporno. L'indagine è stata talmente complicata che si è arrivati addirittura ad ipotizzare legami con i politici russi, che forse offrivano e offrono ancora copertura dalle forze dell'ordine in cambio di soldi. Ora ci proverà l'Europol a scardinare l'associazione criminale.

Sempre in tema, è di poche ore fa la notizia del sequestro di cinque siti italiani implicati nello scambio e la pubblicazione di materiale pedopornografico. Il sequestro arriva a pochi giorni dalla denuncia fatta da Telefono Arcobaleno sul vero e proprio business legato alle immagini pedopornografiche di minori in Italia.