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a cura di Tom's Hardware

L'occupazione del corpo da parte di una entità aliena si trova anche in Hal Clement, nel romanzo Strisciava sulla sabbia, del 1962 (ed. italiana). È la storia di un poliziotto extraterrestre che dà la caccia a un bandito del suo pianeta, infiltratosi nel mondo umano. Per trovarlo sfrutta la sua capacità di inserirsi nel corpo di un ragazzo. Le due entità, il poliziotto galattico e il giovane, dopo il primo momento di smarrimento, sono costrette a collaborare: due coscienze, due volontà, due storie personali, convivono nello stesso essere, in attesa che il compimento della missione torni a separarli.

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Ma possiamo immaginare anche il caso opposto, ossia di un essere umano che si trova costretto a riversare su altri corpi le personalità in eccesso di cui è stato dotato da Madre Natura.

È il caso di Alistair Crompton, protagonista de Il matrimonio alchimistico di Alistair Crompton (Robert Sheckley, 1978). Alistair è vittima di "schizofrenia virale" (non indaghiamo sulla fondatezza scientifica) e ha ben tre personalità. Per sua fortuna la scienza del futuro permette di separarle e collocarle in corpi artificiali con scadenza, per procedere alla eventuale ricomposizione solo dopo un certo numero di anni. Sembra una soluzione ma Crompton sente la mancanza degli "altri due" e va a cercarli. Non sarà facile, dopo anni di vita separata, tornare a integrarsi in un'unica personalità.   

Quello di Sheckley è un romanzo folle e scanzonato, che però pone un problema piuttosto intrigante sul piano letterario: come vivrebbero alcune parti di noi, se fossero libere dal nostro severo controllo e potessero svilupparsi separatamente?