Lo sviluppo dell'ultra broadband si fa con l'Antitrust che morde

Gli operatori alternativi nel Regno Unito si lamentano per il troppo potere dell'ex monopolista British Telecom. La concorrenza è il vero motore per lo sviluppo dell'ultra-broadband.

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a cura di Dario D'Elia

Il modello di sviluppo della rete ultra-broadband anglosassone ha fallito, dicono sia l'Autorità delle Comunicazioni nazionale (OFCOM) che gli operatori alternativi. La rete nazionale Openreach messa in piedi dall'ex monopolista British Telecom sembrerebbe non essere riuscita a superare il conflitto di interessi e offrire qualità di servizio adeguata. Con la sua struttura separata avrebbe dovuto fornire servizi di accesso a tutti gli operatori senza alcuna discriminazione, facendo "dimenticare" la proprietà infrastrutturale di BT.

penetrazione fibra

Fiber to the home e Fiber to the cabinet

Il tema è di interesse anche per l'Italia poiché il "modello inglese" è sempre stato preso ad esempio per affrontare il nodo Telecom Italia. "E' tempo di valutare una riforma radicale", si legge nella lettera co-firmata dagli operatori TLC inglesi, fra cui Sky, Talk Talk e Vodafone UK.

"C'è un urgente bisogno di incrementare la competizione in modo che i provider alternativi siano incoraggiati a investire e innovare per affrontare le sfide future".

OFCOM sembrerebbe aver fatto bene finché si è trattato di rame ma per l'ultra-broadband bisognerà coinvolgere anche l'Antitrust. Gli operatori chiedono un'analisi approfondita dell'attuale mercato per stabilire nuove norme che possano sbloccare la situazione.

A conferma di questa tesi è stato pubblicato recentemente uno studio di Wik Consult, commissionato proprio da OFCOM, che spiega come la presenza di più operatori via cavo, telefonici o televisivi sul territorio sia chiave per lo sviluppo. E' la competizione ad armi pari il driver per l'implementazione della banda ultralarga.

driver wiki consult
Driver principali

Allo stesso tempo l'approccio normativo dovrebbe essere neutrale sotto il punto di vista tecnologico. Insomma, sfruttare tutto ciò che è disponibile, anche spremere il rame al massimo. Un'idea che per altro sostengono sia Telecom Italia che Fastweb.

Infine non si possono dimenticare i servizi: nei paesi dove c'è maggiore domanda sul fronte video, lo sviluppo corre più veloce. D'altronde perché abbonarsi a un servizio fibra, se non per approfittare di piattaforme come Netflix e gli altri?

I Governi dovrebbero non solo incentivare gli operatori ma sostenere la diffusione di commercio elettronico, e-government, e-banking, etc. In sintesi l'impegno dovrebbe essere su più fronti: strutturale, competitivo e di costruzione della domanda.