L'orologio fotonico non è un'arma uscita da Goldrake o Jeeg Robot ma potrebbe essere una soluzione che garantisce l'autenticità del prodotto in un mercato in cui le contraffazioni sono una percentuale elevatissima e in cui spesso la copia è così simile all'originale da richiedere conoscenze elevate per poterla riconoscere.

Per evitare problemi quando si sta per investire un'importante somma di denaro nell'acquisto di un prestigioso orologio svizzero, Nanoga, azienda che utilizza i laboratori dell'istituto di ricerca svizzero EPFL (École Polytechnique Fédérale de Lausanne) ha realizzato un nano-watermark apparentemente infallibile, che sfrutta atomi e fotoni.
Invisibile ad occhio nudo, il contrassegno si rivelerebbe solo alla luce ultravioletta. La tecnica, che a detta di Nanoga non funzionerebbe solo su vetro ma anche su ceramica e metallo, prevede il deposito di diversi strati di atomi, oltre 10.000 volte più sottili di un capello, utilizzando la tecnologia di stampa litografica.
A seconda della loro attivazione poi gli atomi reagirebbero ai fotoni della luce ultravioletta, divenendo visibili e componendo quindi un disegno che potrebbe essere più brillante in alcuni punti, meno in altri e con delle interruzioni, praticamente inimitabile a meno di non sapere esattamente quali sono i singoli atomi da attivare.
Secondo Nanoga la tecnologia sarebbe già pronta, ora dunque la palla passa alle aziende svizzere, che dovranno valutare se adottare questa soluzione per proteggere i propri prodotti.