Mail rubate al Movimento 5 Stelle: divulgazione vietata

Il Garante per la Privacy ha disposto il divieto di divulgazione dei contenuti e delle mail trafugate al Movimento 5 Stelle. Dovranno essere cancellati anche gli eventuali archivi detenuti da testate giornalistiche, siti e blog.

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a cura di Dario D'Elia

Il Garante per la Privacy ha disposto il divieto immediato per tutte le testate online, siti web e blog di divulgare le mail trafugate dalle caselle di posta dei deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. A distanza di due settimane dall'operazione di hacking compiuta da un gruppo di finti Anonymous, ecco la presa di posizione del Garante.

D'ora in poi non si potranno diffondere le mail e neanche i rispettivi contenuti. Bisognerà altresì procedere alla loro cancellazione da eventuali archivi. "L'attività compiuta a danno dei deputati configura, innanzitutto, una grave violazione di un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione, quello alla segretezza della corrispondenza e delle comunicazioni di ogni cittadino, aggravato in questo caso dal fatto che a essere stata violata è la corrispondenza di membri del Parlamento, tutelati da specifiche disposizioni costituzionali", si legge nella nota ufficiale.

Mail trafugate

Da rilevare che fortunatamente sono state poche le incaute testate online a pubblicare i contenuti. Non si escludono comunque procedimenti legali a loro danno ed eventuali indagini dell'Ordine dei Giornalisti.

Secondo il Garante gli hacker non solo avrebbero responsabilità di natura penale (art. 616  e seguenti del codice penale), al vaglio dell'autorità giudiziaria, ma hanno violato il Codice privacy per quanto attiene a tutte le informazioni contenute nella corrispondenza. È stato violato insomma il diritto alla riservatezza non solo dei diretti interessati, "ma anche di tutti coloro che sono entrati in contatto con essi tramite mail, nonché eventualmente di terzi citati nelle comunicazioni".

Questo illecito si riverbera a sua volta su ogni altra successiva operazione di raccolta, conservazione e ulteriore utilizzo degli stessi dati.