MARTE è il simulatore ambientale marziano super avanzato

Un simulatore dell'ambiente marziano consentirà di eseguire sulla Terra test in condizioni ambientali analoghe a quelle marziane.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I ricercatori del Centro di Astrobiologia di Madrid hanno costruito MARTE, un simulatore ambientale progettato appostitamente per testare nuovi dispositivi elettromeccanici e strumenti che potrebbero essere utilizzati nelle future missioni spaziali.

Si tratta di una camera a vuoto in grado di ricreare l'atmosfera di Marte con temperatura, velocità e direzione del vento, pressione, umidità relativa, gas, radiazione ultravioletta e polvere analoghi a quelli presenti sul Pianeta Rosso. In dettaglio, opera a pressioni che vanno da 1000 a 10-6 mbar in modo da impostare il valore corretto per la composizione del gas, e quello che viene inserito all'interno può essere irradiato da una sorgente ultravioletta con temperatura comrpesa fra 108 e 423 gradi Kelvin.

MARTE

Questa camera di simulazione si distingue perché incorpora un meccanismo di generazione di polvere progettato per studiare la deposizione della polvere marziana a fronte della modifica delle condizioni di temperatura, e l'irradiazione dei raggi UV.

MARTE è concepito in modo modulare e consente di studiare il comportamento di strumentazione e campioni di natura e dimensioni diverse. E' costituito da due recipienti isotermici indipendenti separati da una valvola elettro-pneumatica. La camera principale o camera atmosferica (AC) è quella in cui viene introdotto il campione da testare, e in cui sono installati la sorgente UV e i sensori di temperatura e umidità.

Poi c'è la camera di polveri (DC), dove si può simulare una tipica tempesta di sabbia marziana. Una valvola elettropneumatica collega la camera AC con quella DC, ed entrambe incorporano una serpentina interna di raffreddamento ad azoto liquido, che permette di diminuire la temperatura del gas atmosferico.  

I viaggi spaziali hanno impatti negativi sulla salute degli astronauti?

Come precisano i ricercatori nella documentazione, le camere di simulazione non sono una novità: simulatori di diversi tipi vengono impiegati per studiare i danni al DNA apportati dalle radiazioni spaziali, convalidare la strumentazione, determinare la sopravvivenza di spore nelle missioni spaziali. 

Gli aspetti da chiarire prima di partire per una vera missione umana su Marte sono molti, ma il continuo annuncio di nuovi strumenti che saranno di supporto al progetto lascia intendere che le possibilità di arrivare davvero fino a lì sono sempre più alte.

Il nodo più grosso da sciogliere resta l'impatto sulla nostra salute. Recentemente gli scienziati sembrano avere iniziato a rendersi conto che i voli spaziali possono causare gravi problemi di visione agli astronauti, forse permanenti. Stando alle ultime notizie i ricercatori della NASA stanno lavorando per capire il problema, che nel caso potrebbe essere un grave ostacolo per le missioni con equipaggio verso Marte e altre destinazioni lontane.