Il software farà la differenza

Stefano Baldassi, direttore Analytics and Neuroscience di Meta, ci parla degli occhiali di realtà aumentata Meta, sulla carta più avanzati dei Microsoft HoloLens.

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a cura di Manolo De Agostini

L'hardware è importante, ma il software lo è probabilmente di più. "Questo è un punto importantissimo per noi", spiega Baldassi. "Come dice Meron nel TED talk, scegliamo i nostri smartphone per le caratteristiche del sistema operativo. L'hardware è uguale per tutti. Anche in AR ci aspettiamo che l'hardware converga tra i vari produttori. Quello che farà la differenza sarà il software, l'esperienza dell'utente e le interfacce. I visori AR e VR si collegano direttamente ai sensi e al corpo dell'utente".

Meta Collaborative Design C

"Per risolvere le sfide del software bisogna conoscere come funzionano i sensi, il cervello ed il corpo degli utenti. Per questo a Meta abbiamo un dipartimento di Neuroscienze (Analytics & Neuroscience), che io dirigo e che include ricercatori provenienti dalle neuroscienze in collaborazione ad altri ricercatori di computer vision, software design, interfacce utente e Human Computer Interaction. Il nostro progetto, chiamato NeuroInterfaces, genererà ricerca che sarà distribuita a sviluppatori e disegnatori di interfacce in forma di linee guida generate da una profonda conoscenza della prestazione percettiva e motoria degli utenti".

Meta Education Brain C

Meta Education Brain A

"I nostri settori sono vari, ma c'è un'attenzione enorme dal mondo enterprise e da quello di training/education, oltre ad una serie di sviluppatori indipendenti dai quali potrebbe uscire la killer app del futuro".  

Meta arriva come "un fulmine a ciel sereno". Tutti parlano di Microsoft HoloLens e degli ingenti finanziamenti in Magic Leap da parte di Google. In che modo Meta può trovare il suo spazio davanti a colossi di questo calibro?

Meta Virtual Workspace 1 Car Design A

"A questo punto dell'evoluzione dell'industria dei computer indossabili, siamo tutti nella stessa barca, ed il successo di uno ha ripercussioni solo positive su quello dell'altro. Il nostro prodotto ha tre punti di forza: abbiamo costruito Meta 2 dopo essere stati i primi assoluti sul mercato ed aver ascoltato migliaia di sviluppatori utenti di Meta 1 su ciò di cui avevano bisogno. Siamo sul campo da più tempo di chiunque altro; il nostro campo visivo (90 gradi) è di gran lunga più ampio di tutti i competitor. Hololens ha un FOV grande quanto quello di Meta 1; il nostro focus teorico, di ricerca e di applicazione sulle NeuroIterfacce si rivelerà incredibilmente importante. Non possiamo parlare di Magic Leap. Nessuno sa di cosa si tratta ancora!".

Meta Collaborative Design B

Difficile dire come si evolverà lo scenario e se Meta, con i suoi punti di forza, riuscirà a trovare le luci della ribalta. Per questo abbiamo chiesto a Baldassi d'immaginarsi come potrebbe essere posizionata l'azienda per cui lavora tra cinque anni.

"Tra cinque anni Meta 2 sarà una pietra miliare della storia di Meta. Io credo che saremo tra i colossi di questa industria appena nata. Nel 2020 saremo tutti pronti ad attraversare il chiasma ed entrare nel periodo in cui avverrà un'adozione di massa di queste tecnologie, da sole ed in congiunzione con un incredibile sistema di Internet delle Cose che guiderà tantissimi aspetti pratici delle nostre vite, possibilmente liberandoci dalla schiavitù dai nostri rettangoli luminosi e riportandoci al mondo reale senza rinunciare all'utilità dei computer e del digitale".