mHACKeroni, la squadra dei talenti italiani è quinta ai mondiali di cybersicurezza

mAHCKeroni, la squadra che raccoglie i migliori talenti italiani in fatto di cybersecurity, è arrivata quinta al DEF-CON, una sorta di mondiale dedicato al settore. Nonostante la difficoltà nel reperire i fondi i ragazzi sono riusciti a migliorare il settimo posto dello scorso anno.

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a cura di Alessandro Crea

Il team di hacker italiani mHACKeroni si è classificato quinto al DEF-CON di Las Vegas, una sorta di mondiale dedicato alla cybersicurezza. Nonostante le difficoltà di cui vi abbiamo recentemente parlato nel reperire i fondi dunque i nostri ragazzi sono riusciti a partecipare, migliorando di due piazzamenti il risultato ottenuto lo scorso anno e arrivando anche primi tra le squadre europee.

Nel precedente articolo, parlando della difficile situazione del team, abbiamo definito la storia paradigmatica nell'ambito del mondo accademico italiano, e chi lo frequenta o l'ha frequentato sa bene che è così. Fortunatamente anche riuscire a far emergere le proprie qualità in situazioni ambientali difficili grazie a talento e inventiva, è anch'essa una caratteristica dell'Università italiana. Ho visto docenti effettuare esperimenti nei laboratori usando fil di ferro e aspirapolveri perché non c'erano i macchinari adatti, eppure essere autori di studi di risonanza internazionale.

Questo però non significa che sia giusto continuare così. Il crowdfunding e l'intervento di alcuni sponsor hanno permesso al team di partecipare alla massacrante tre giorni di Las Vegas, dove sono riusciti a farsi largo nel capture the flag a colpi di attacchi informatici, ma in un settore che nei prossimi anni sarà sempre più strategico per gli interessi nazionali, un maggior impegno da parte delle istituzioni sarebbe decisamente auspicabile.

Nel team, che come ricordiamo è una fusione tra le cinque migliori squadre italiane, milita infatti gente che fa parte della nazionale italiana dei cyberdefender voluta dal Laboratorio Nazionale di Cybersecurity del CINI e dai servizi segreti, e che non ha mancato di attirare anche l’attenzione dell’ENISA, l’agenzia europea per la sicurezza cibernetica.