Microsoft come Apple, i telefoni vuole farseli in casa

La maggiore banca danese dà per certa l'acquisizione della divisione smartphone di Nokia da parte di Microsoft. L'affare si concluderà entro la prima metà del 2012 e avrà un valore di 19 miliardi di dollari. Nokia smentisce, ma le credono in pochi.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Nokia venderà a Microsoft la divisione smartphone nella prima metà del 2012. Ne è certa la Danske Bank, la maggiore banca della Danimarca, che ha basato su questa convinzione l'ultimo rapporto sull'azienda finlandese, in cui raccomanda l'acquisto delle azioni. La notizia, riportata dal sito Talous Sanomat e subito rimbalzata su Bloomberg, ha fatto salire il valore azionario di Nokia del 3 percento.

Nokia sarà di Microsoft: l'affare potrebbe andare in porto nel 2012

Il portavoce di Nokia ha smentito ufficialmente la notizia, dicendo che "la voce gira da tempo" senza fondamento. In realtà sono in molti a sospettare che fin dall'accordo con Microsoft ci fosse l'intenzione di far passare di mano la proprietà della divisione di telefonia. Il primo a sollevare l'ipotesi era stato Eldar Murtazin, il blogger russo da sempre bene informato sulle mosse di Nokia, che nel maggio scorso aveva pubblicato la notizia secondo la quale Nokia aveva avviato le trattative per la cessione.

Quella di oggi è l'ennesima riconferma, che arriva addirittura dal mondo bancario. Secondo il report finanziario l'esistenza delle trattative è confermata per un prezzo di acquisto stimato di 19 miliardi di dollari, ma non si possono rivelare i dettagli. L'istituto di credito ha anche fissato una tempistica: la cessione deve essere conclusa nel primo semestre del prossimo anno, ossia prima che le vendite dei primi modelli Windows Phone rallentino. I nuovi telefoni di Nokia sono in commercio da poco tempo e in pochi Paesi per poter avere delle stime attendibili sulle vendite, quindi per il momento prendiamo per buona l'informazione di Danske Bank.

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Ammesso che la trattativa esista, a cosa porterebbe? Microsoft potrebbe iniziare a produrre e vendere direttamente telefoni con Windows Phone, imitando l'esempio di successo di Apple con l'iPhone, che si fa in casa hardware, sistema operativo e alcune applicazioni dell'ecosistema.

Non c'è dubbio che Redmond si metterebbe in diretta concorrenza con produttori (e partner) del calibro di Samsung e HTC, ma non sarebbe la prima a portarsi in casa un produttore-cliente, basti guardare alla recente acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google

Alla fine ne resterà uno solo

Inoltre è da tenere in conto che nessuno dei partner di Redmond (Nokia a parte) ha finora fatto investimenti degni di nota in Windows Phone. Samsung ha due prodotti a listino (Omina 7 e Omnia W), HTC quattro (Mozart, HD7, Radar e Titan), LG uno solo (Optimus 7), quindi un'eventuale rottura non sarebbe una perdita drammatica.

L'unico effetto collaterale potrebbe riguardare semmai il tablet che ha in programma Nokia, che porrebbe l'azienda di Redmond nella scomoda posizione di diventare antagonista di clienti prestigiosi come Asus, HP e Lenovo.

Nokia potrebbe concentrarsi nella produzione di smartphone e telefoni di fascia bassa e seguire le linee dettate da Elop, quando ha spiegato che intende investire nello sviluppo dei telefoni più di quanto abbia fatto in passato. Il guaio è che finirebbe per dover competere con pezzi grossi come Huawei e ZTE, i due colossi cinesi che stanno facendo un lavoro ineccepibile con la produzione di smartphone a meno di 150 dollari.

Nokia sembra quella che ha più da perdere in questo scenario, a meno che i piani di Elop non siano quelli di snellire il più possibile l'azienda per piazzarla al migliore offerente e lavarsene le mani. Proprio ieri è trapelata la notizia che Nokia ha incaricato Goldman Sachs di trovargli un acquirente per la sussidiaria Vertu, specializzata nella telefonia mobile di lusso. Se anche la divisione smartphone venisse venduta, l'azienda avrebbe una struttura più snella e meno debiti e non sarebbe così difficile far contenti gli investitori con una vendita vantaggiosa. Non resta che aspettare.