Microsoft ElectionGuard, voto elettronico finalmente sicuro grazie alla piattaforma open source?

Durante la Build 2019, Microsoft ha annunciato la sua nuova piattaforma open source ElectionGuard, che dovrebbe consentire finalmente di ottenere elezioni tramite votazioni elettroniche sicure e affidabili.

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a cura di Alessandro Crea

Si chiama ElectionGuard, è una piattaforma open source ed è stata presentata durante la BUILD 2019 direttamente dal CEO Microsoft Satya Nadella. Sostanzialmente si tratta di una soluzione per l'organizzazione dei dati di voto, che significa che non stiamo parlando di un semplice software di gestione delle cosiddette voting machine, ma piuttosto di un sistema completo per la garanzia della regolarità dell'espressione di voto dei cittadini.

In pratica infatti ElectionGuard si occupa di gestire gli aspetti che riguardano la messa in sicurezza e l'inviolabilità del voto elettronico e può essere affiancato o a soluzioni già esistenti o utilizzato per svilupparne di nuove, visto che sarà reso disponibile sotto forma di SDK a partire da questa estate e poi testato alla prova dei fatti durante le Presidenziali USA del 2020.

Parte dell’iniziativa Defending Democracy Program assieme ad altri prodotti annunciati lo scorso anno dal colosso di Redmond, come NewsGuard e AccountGuard, ElectionGuard è in grado, nelle parole di Microsoft, di "fornire un’implementazione completa di elezioni verificabili end-to-end". Da quanto spiegato, al momento dell'espressione del voto, che può essere sia cartaceo che elettronico, la preferenza espressa viene registrata non solo all'interno del sistema ufficiale ma anche parallelamente in quello Microsoft, mentre all'utente viene rilasciato un codice tramite cui soltanto lui può controllare che l'operazione di voto si sia conclusa in modo corretto.

Il tutto è protetto da un sistema di crittografia cosiddetta omomorfica, che garantisce l'impossibilità di collegamento tra voto e identità di chi l'ha espresso, in modo da preservare la segretezza del voto stesso e l'esclusione di Microsoft stessa dall'intero processo.

La soluzione appare potenzialmente assai interessante e va anche dato merito a Microsoft di essere il primo colosso hi-tech a preoccuparsi di garantire il processo democratico del voto. Altresì però va notato che l'espressione stessa del voto alle urne non è che la parte finale di tale processo e garantirne l'integrità, anche se assai importante, non è garanzia integrale di democraticità. Come sappiamo infatti i tentativi di influenzare l'opinione pubblica in maniera subdola tramite tracciamento, inserzioni mirate e diffusione di fake news, sono attività molto più pericolose, al netto del fatto che al momento gli studi non ne abbiano mai davvero confermato l'efficacia.