Migliaia di amministratori lasciano "admin" come password

Gli amministratori di sistema usano spesso password deboli come "admin," rappresentando una vulnerabilità per la sicurezza informatica, secondo dati di Outpost24.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Si dice che gli “utonti” siano il più grande problema di sicurezza informatica, e a dirlo in genere sono utenti che si definiscono esperti. Cosa pensare allora dei recenti dati della società Outpost24, secondo cui gli amministratori IT sono colpevoli di usare password troppo facili, o addirittura di non cambiare le password predefinite? 

Outpost24 giunge a questa conclusione dopo aver esaminato 1,8 milioni di password. Sarebbe il solito elenco che mostra come la gente continui a usare password troppo deboli, ma il campione stavolta è diverso: sarebbero amministratori IT, come suggerisce il fatto che i dati estratti tramite lo strumento Threat Compass sono stati limitati a “pagine identificate come portatili di amministrazione". 

Threat Compass è uno strumento di sicurezza che esamina i dati rubati in circolazione sul dark web e altrove, e ci avvisa se trova i nostri. In quel caso, il consiglio è come minimo di cambiare la password compromessa, ed eventualmente di prendere iniziative più radicali. 

Il punto cruciale è che i cosiddetti “sys admin” sembrano essere incoscienti tanto quanto gli utenti qualsiasi. Di 1,8 milioni di password prese in esame, la più diffusa è “admin”, che compare 40.000 volte. Poi compaiono altri solito noti come 123456, Password, Admin123 e così via. 

“admin”, la più diffusa, è simbolica perché non è solo una password troppo semplice, ma è anche quella predefinita in molti dispositivi e servizi. Si configura la nuova attrezzatura, e i dati di accesso iniziali sono admin-admin o qualcosa del genere. La prima cosa da fare sarebbe cambiare sia il login sia la password. 

O meglio, le cose stavano così, perché oggi in molte aree del mondo è semplicemente proibito per legge vendere prodotti con password predefinite così semplici e riconoscibili. Alcuni dispositivi integrano meccanismi per cui non è possibile proseguire con la configurazione senza aver cambiato la password prima. Quelle rilevate da Outpost24, dunque, devono risalire a un periodo precedente. 

Non servirà a granché, visto che nemmeno certi admin sono pronti a mettere in pratica i consigli più basilari, ma vale sempre la pena ricordare alcune buone pratiche. Come per esempio: 

  • Non utilizzare password predefinite e creare sempre una password unica, lunga e forte per ciascun account.
  • Imporre queste misure di sicurezza su tutta la rete.
  • Monitorare i segni di cattive pratiche nelle password degli amministratori con strumenti specifici.
  • Bloccare le password comuni e assicurarsi che gli amministratori utilizzino password diverse.
  • Utilizzare una soluzione anti-malware aggiornata, come la rilevazione degli endpoint e l'antivirus.
  • Disabilitare il salvataggio delle password nel browser e le impostazioni di auto-compilazione.
  • Prestare attenzione ai possibili segnali di phishing e attacchi mirati.
  • Evitare il software "craccato" su dispositivi aziendali e personali.

Mettere in pratica abitualmente anche solo alcuni di questi consigli potrebbe aiutare tutti noi a mitigare i rischi derivati dal crimine informatico.

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