NASA, quasi un milione di dollari per ripulire l'orbita dall'immondizia

Il problema dei detriti spaziali è sempre più importante ma un'azienda sembra aver trovato una soluzione efficace.

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a cura di Andrea Maiellano

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La società di logistica spaziale TransAstra ha vinto un contratto con la NASA, per sviluppare la sua tecnologia di cattura dei detriti spaziali. Il nuovo contratto è stato assegnato nell'ambito del programma Small Business Innovation Research di Fase 2. TransAstra, in seguito all'assegnazione del progetto, ha ricevuto 850.000 dollari per poter realizzare una sacca di cattura gonfiabile e testarne la sua tecnologia durante una dimostrazione a terra.

La sacca di cattura dei detriti spaziali di TransAstra si basa su una tecnologia sviluppata dalla NASA per la sua Asteroid Redirect Mission. È progettata per avvolgere il detrito spaziale e, successivamente, chiudersi utilizzando dei supporti gonfiabili, consentendo, quindi, a un piccolo veicolo spaziale di trasportarlo in un'orbita diversa o, più semplicemente, riportarlo sulla Terra.

I progetto messo a punto da TransAstra, si pone l'obiettivo iniziale di utilizzare il suo piccolo veicolo spaziale, Worker Bee, per catturare i detrati sfruttando la loro sacca, e  di poter successivamente, sfruttare sacche di diverse dimensioni per poter reperire i detriti più piccoli, i pezzi di razzi e, persino, degli asteroidi di dimensioni con un peso fino a 50.000 tonnellate. Infine, l'azienda, sostiene che in futuro potrà proporsi per missioni che andrebbero a catturare diversi obiettivi usando una singola sacca.

Il vantaggio della tecnologia della sacca, rispetto agli altri metodi, è che non richiede l'attracco, la quale è una manovra di precisione. Basterà aprire la sacca, farla passare intorno all'obiettivo e chiuderla.

Il problema dei detriti spaziali continuerà a crescere man mano che sempre più satelliti, e veicoli spaziali, verranno messi in orbita attorno alla Terra. La rapida crescita dei detriti orbitali negli ultimi anni, indica che potremmo essere sempre più vicini alla realizzazione di uno scenario disastroso quale la "Sindrome di Kessler".

Quest'ultima sostiene che, un numero sempre più elevato di detriti spaziali, potrebbe generare collisioni fra questi ultimi, generando una reazione a catena che renderebbe impossibile l'esplorazione spaziale per le seguenti generazioni.

Mentre aziende come TransAstra stanno sviluppando soluzioni innovative per risolvere questo problema, la pulizia dei detriti spaziali rimane una sfida complessa, data l'altissima velocità a cui i pezzi di detriti si muovono in orbita. Tuttavia, l'impegno nel trovare soluzioni per questo crescente problema è fondamentale per preservare l'ambiente spaziale e garantire che le future missioni spaziali, possano procedere senza ostacoli.