Open Fiber, nel quartier generale di chi posa la vera fibra

Open Fiber ha aperto le porte del suo quartier generale a Tom's Hardware. Dettagli sui suoi progetti di sviluppo e finalmente chiarezza sui bandi Infratel.

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a cura di Dario D'Elia

Open Fiber, Via Laurentina 449, Roma. Il quartier generale della società che sta scuotendo dalle fondamenta il mondo italiano delle telecomunicazioni sembra tinto di fresco, con arredamenti stile Silicon Valley e tante postazioni ancora vuote. Si respira aria nuova e fresca.

Sarà per l'età media oppure per il bianco imperante alternato alle decorazioni fucsia - che rimandano al logo -  ma resta il fatto che la rivoluzione fibra che sta investendo il paese è pilotata da qui. Un'enorme control room con multi-schermo che giganteggiano sulle postazioni PC degli specialisti. Dati numerici e sigle fanno da cornice alla sagoma dell'Italia, con punti di snodo e zone di allacciamento.

Open Fiber

Qualcuno potrebbe obiettare che senza un governo compiacente Open Fiber non sarebbe riuscita a spiccare il volo, però è anche vero che in un mercato zavorrato come quello italiano a volte bisogna dare una spinta ai progetti "disruptive" per cambiare le cose.

Eravamo abituati a un'unica azienda - l'ex-monopolista - che sostanzialmente dettava i tempi dello sviluppo della rete nazionale. I concorrenti hanno investito nelle zone più concorrenziali e sfruttato al massimo l'esistente, fornendo magari prestazioni più alte ma incidendo poco sulla copertura dell'intero territorio.

Open Fiber HQ

Open Fiber HQ

Open Fiber invece nasce per fare concorrenza a TIM nel mercato all'ingrosso con una nuova infrastruttura. Non fornirà mai direttamente i servizi di connettività al grande pubblico, ma lascia che se ne occupino gli operatori come ad esempio Vodafone, Tiscali, Wind-Tre e a breve Fastweb (ma solo nelle aree bianche). Per altro ce ne sono già almeno altri 40, in attesa che la società romana sblocchi i servizi "Open stream". Di cosa si tratta? In pratica si parla della possibilità per i fornitori di servizio Internet di sbarcare su ogni mercato dove è presente la rete OF a prescindere che dispongano di infrastrutture in loco.

Control Room

Control Room

Una sorta di noleggio tutto-incluso e non solo quello limitato alla rete fino a un nodo. In questo modo realtà piccole domani saranno in grado di competere con i leader di mercato in piazze come Milano, Genova, Cagliari, etc.

I due progetti nazionali di Open Fiber

Open Fiber comunque è impegnata su due fronti. Il primo è il suo progetto di cablare in fibra FTTH circa 270 città, in aree concorrenziali, entro il 2022. Il secondo è quello di fare altrettanto per oltre 7mila comuni in aree a fallimento di mercato entro gennaio 2021, nel rispetto dei bandi Infratel.

OF

Il progetto con investimenti privati è partito più di un anno fa, ma la svolta c'è stata con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti che ha affiancato Enel, e la successiva acquisizione di Metroweb - detentrice delle reti in fibra di Milano, Torino e Bologna. Oggi OF ha già raggiunto complessivamente Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Genova, Napoli, Padova, Palermo, Perugia, Venezia, Milano, Torino e Bologna. Firenze è praticamente pronta e in corso d'opera ce ne sono altre decine.

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Open Fiber fin dall'inizio ha chiarito che avrebbe realizzato una rete in fibra da zero sfruttando al massimo cavidotti e infrastrutture aeree esistenti. Si chiama Fiber-to-the-Home perché il tratto fibra parte dalla centrale (POP) e arriva direttamente nell'appartamento.

OF

Un'operazione che consente di ridurre notevolmente i costi di implementazione e proporre tariffe all'ingrosso molto concorrenziali. I primi ad approfittarne sono stati Vodafone e Wind-Tre, ma poi è arrivato anche Tiscali. Per altro il livello di affidabilità è altissimo e anche in caso di anomalie sulla rete dalla control room di Roma è possibile identificare con uno scarto di pochi metri l'esatto punto critico dove intervenire.

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La rete di OF è abilitante per servizi di connettività a 1 Gbps, ma com'è risaputo una volta posata la rete fisica sono le apparecchiature hardware ad abilitare prestazioni diverse. Ad esempio Vodafone sta testando la 10 Gbps simmetrica per fornire alle imprese connettività ultra-broadband di fascia alta.

Ciò vuol dire che sono sempre gli operatori a stabilire, in relazione alle strategie commerciali e le risorse a disposizione, il tipo di servizio (download, upload, etc.).

Qui per approfondire com'è fatta la rete FTTH di OF ad esempio a Perugia.

Nuovi dettagli sui bandi Infratel

Il progetto legato a Infratel è di altra specie. In pratica OF ha vinto due bandi Infratel per la realizzazione e gestione della prima rete in fibra di Stato che coprirà più di 7mila comuni italiani in aree in digital divide. L'azienda godrà di una concessione per 20 anni, ma la proprietà rimarrà sempre dello Stato.

OF

Pozzetto con fibra

Sappiamo che i lavori sono stati avviati recentemente e che non sono mancati cavilli burocratici di varia natura. Ad ogni modo la consegna completa è prevista entro gennaio 2021.

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In questi mesi c'è stata molta confusione sul tema, soprattutto perché molti cittadini non hanno ben compreso la dinamica dello sviluppo del progetto. Il punto chiave è che il Governo ha stabilito un piano banda ultra-larga per le aree del paese rimaste indietro. La Commissione UE ha consentito lo stanziamento di fondi a patto che si trattasse sempre di aree bianche, in caso contrario l'Italia avrebbe rischiato un'indagine e magari sanzioni per aiuti di Stato. Cosa vuol dire esattamente? Semplicemente che Bruxelles non tollera che lo Stato si metta di mezzo dove c'è competizione di mercato.

OF

Router e ONT OF (bye ZTE)

Ora, fermo restando il concetto iniziale (aree bianche), nel 2015 Infratel ha avviato consultazioni per comprendere quali fossero le zone di interesse. Gli operatori hanno risposto fornendo le documentazioni dei loro piani di sviluppo aggiornati al 2018. A fine 2016 TIM ha cambiato leggermente piani lasciando intendere che avrebbe parzialmente cablato nelle aree bianche, "contraddicendo" un po' la prima consultazione. Si chiamava progetto "Cassiopea", ma con l'avvicendamento dei vertici e l'addio dell'AD Flavio Cattaneo il tutto è stato congelato a luglio.

control room

In sintesi, per Open Fiber vale l'indicazione di Infratel e le aree di intervento sono quelle stabilite dalla consultazione. Dopodiché, come molti cittadini avranno notato, nei database alcuni comuni erano privi di progetti al 2018 mentre altri erano dati in "completamento". I primi, di fatto dotati solo di ADSL e nessuna prospettiva, verranno cablati tutti in FTTH. I secondi saranno cablati solo nella percentuale mancante del "completamento" indicata sulle carte. Cosa vuol dire? Che se dalla consultazione 2015 qualcosa è cambiato a livello infrastrutturale - ad esempio un operatore ha implementato una rete FTTC - Open Fiber non ne terrà conto.

Punto di snodo

Punto di snodo

Anche perché - è bene ribadirlo - OF procede a un'implementazione da zero, non preoccupandosi delle reti o cabinet esistenti. L'unica attenzione nei confronti di tutti i provider è quella di aver stabilito dei potenziali nodi a cui tutti potranno collegarsi per fornire il servizio nelle case.

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Nel rispetto delle scadenze dei termini di consegna darà la possibilità a tutti di sfruttare la rete di Stato, completando il tratto finale che raggiungere i singoli appartamenti. In un ristretto numero di casi - si parla di case sparse - verrà impiegata la tecnologia fixed wireless su BTS a 26/28 GHz. Il bando indica una prestazione in download di almeno 30 Mbps.

OF

Controllo anomalie

L'architettura FTTH impiegata per i bandi Infratel sarà quasi identica a quella del progetto privato nazionale di OF. L'unica differenza sarà quella di una GPON con un fattore di splitting di 16 (invece che 64) e la mancanza di PFP (punti di snodo primario) poiché le zone di intervento sono molto diverse rispetto a una grande o media città. Di solito infatti gli immobili sono dislocati lungo un'arteria principale oppure intorno a un centro storico ben delimitato oppure ancora in aree ad alta densità di villette.

control room

Controllo remoto POP

Una nota di colore, sottolineata dal responsabile di rete, è che il piano Infratel prevede il cablaggio di ogni tipo di struttura pubblica. Dagli ospedali, alle scuole, fino ad arrivare ai cimiteri. Probabilmente tra qualche anno avremo i siti cimiteriali più cablati del mondo...

Per quanto riguarda le prestazioni dei servizi attestati su rete FTTH, i bandi indicano infrastrutture abilitanti almeno 100 Mbps in download e 50 Mbps in upload ma saranno i provider a decidere quanta banda erogare. Considerato che la rete è in grado di supportare servizi da 1 Gbps, volendo sarà possibile fornire tale qualità. Fermo restando il fatto che dovrà essere l'AGCOM a stabilire le tariffe all'ingrosso per ogni servizio.

Sarai raggiunto dalla fibra Open Fiber?

A questo punto abbiamo tutte le informazioni per fare chiarezza sulle aree competitive e quelle a fallimento di mercato. Le prime possono essere monitorate costantemente sul sito ufficiale di Open Fiber. Le seconde invece, abbiamo pensato di aiutarvi.

Prima di tutto bisogna controllare se la propria area di residenza rientra fra i piani Infratel. È sufficiente leggere questo articolo e seguire le istruzioni. Dopodiché se siete in una zona senza progetti sarete coperti in FTTH e nel caso di case sparse potreste essere raggiunti in alternativa da fixed wireless da almeno 30 Mbps. Fermo restando il fatto che ogni "area di case sparse" sarà valutata caso per caso quindi potrebbero esservi eccezioni in FTTH.

Se siete in una zona "a completamento 2018" OF cablerà la zona mancante che risultava (dichiarata) ai tempi della consultazione - il sito BandaUltraLarga potrebbe essere d'aiuto. Quindi non è detto che l'attuale presenza di servizi FTTC 100 Mbps vi escluda dal piano di copertura FTTH.