Sostenibilità e crescita

Intervista - Botta e risposta su Quag.com, nuovo motore di ricerca italiano che vede coinvolto Mariano Pireddu, già impegnato nel progetto Volunia. Cos'è Quag e come funziona?

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a cura di Tom's Hardware

Sostenibilità e crescita

TH: perché entrare in un settore dov'è praticamente impossibile fare soldi? E se non è così, qual è il vostro modello di business?

I ricavi pubblicitari sul web, su cui si basa il modello di business Quag, hanno sorpassato i ricavi dei canali media tradizionali e sono in costante crescita, il numero di persone che nel mondo utilizzano il canale internet è anch'esso in costante crescita e ha raggiunto numeri impressionanti, la tecnologia converge verso la multimedialità e con essa i contenuti. Non direi, quindi, che in questo settore è praticamente impossibile fare soldi. Il punto, semmai, è la capacità di proporre servizi nuovi che si differenziano rispetto all'esistente ed in grado di canalizzare l'interesse degli utenti.

Aggiungo che la peculiarità dell'interest graph proposto da Quag presenta una spiccata vocazione per il business. Gli scenari da esplorare sono molteplici, primo fra tutti la possibilità di proporsi all'utenza business come piattaforma di "Customer Care Intelligente", un luogo dove le aziende potranno essere tempestivamente informate delle domande che le riguardano e interagire con i consumatori interessati. Un'opportunità per dimostrare pubblicamente la loro disponibilità verso i consumatori rispondendo in maniera efficace, diretta e trasparente alle loro domande.

Il discorso, per rispondere alla domanda, si sposta sulla validità dell'idea che Quag propone, ovvero sulla sfida imprenditoriale: se il servizio sarà in grado di coprire un fabbisogno espresso dagli utenti e ad oggi non soddisfatto.

TH: come pensate di farvi conoscere da un pubblico che non legge siti specializzati? Avete programmato un qualche tipo di campagna pubblicitaria?

Occorre ricordare che il servizio Quag è online da appena tre settimane. In questi primissimi giorni ci siamo focalizzati sull'analisi delle statistiche di accesso e di utilizzo del servizio da parte degli utenti, nonché sull'analisi dei feedback ricevuti dagli utenti stessi. Abbiamo scelto una strategia di lancio e di crescita controllata avente, nelle prime fasi post-lancio, tra gli obiettivi principali quello di sottoporre la nuova applicazione alla verifica della stampa specializzata e della parte di pubblico maggiormente attento alle novità. Stiamo ora definendo la modalità di attuazione delle prossime campagne pubblicitarie  l'obiettivo di estendere il bacino di interlocutori cui ci siamo finora rivolti e quindi far conoscere Quag via via ad un numero sempre più ampio e diversificato di persone. Questa maggiore copertura pubblicitaria dovrà soddisfare anche un altro aspetto che reputiamo fondamentale per il futuro di Quag: la valorizzazione della qualità dei contenuti che gli utenti potranno trovare utilizzando il servizio.

Nel breve periodo coinvolgeremo in maniera forte, tra gli altri, la comunità degli sviluppatori attraverso il rilascio di un set di API pubbliche generoso e ben documentato. Più in generale crediamo fortemente nell'apertura del progetto a chi vorrà partecipare dando il proprio contributo in termini di capacità, competenze, ed in tal senso viene naturale pensare ai network universitari, comunità di studiosi, comunità di persone che si raccolgono intorno a temi specifici e che possono essere interessati ed accrescere le conoscenze detenute proprio attraverso la condivisione.

TH: dall'apertura a oggi, c'è stato qualcuno che ha cominciato a usare Quag regolarmente, a parte i primi curiosi?

Attualmente siamo in fase beta con l'obiettivo di verificare se il modello concettuale è comprensibile per gli utenti, e se il nucleo funzionale di base è per loro interessante. Nelle prime tre settimane abbiamo registrato un interessante numero di early adopters, arrivati su Quag grazie ai molti blog, soprattutto quelli che trattano strettamente di web e tecnologia, che hanno parlato di noi presentando e argomentando, in primis ai loro lettori, la piattaforma.

Questi utenti, appena arrivati su Quag, si sono messi subito al lavoro formulando requisiti, sviluppando definizioni (es. hanno stabilito di chiamarsi "Quaggers") e dando validi feedback. Con loro stiamo instaurando un rapporto di co-progettazione davvero prezioso che va ben oltre il semplice bug fixing. Ad esempio nelle prossime settimane lavoreremo insieme sull'ottimizzazione delle notifiche, sulla SMO (Social Media Optimization) e sulla definizione delle meccaniche MGM (Member Get Member). La fase beta terminerà con le campagne di lancio di cui abbiamo parlato sopra. In quel momento lo SBIG (Search Based Interest Graph), che al momento è dormiente, potrà entrare a regime interpretando gli interessi e connettendo gli utenti con interessi affini.