Come funziona?

Intervista - Botta e risposta su Quag.com, nuovo motore di ricerca italiano che vede coinvolto Mariano Pireddu, già impegnato nel progetto Volunia. Cos'è Quag e come funziona?

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Come funziona?

TH: perché mi dovrebbe interessare cosa stanno cercando gli altri?

Il modello concettuale di Quag non è focalizzato sull'interesse verso quello che gli altri hanno cercato: è semmai finalizzato a mettere in contatto le persone sulla base di contenuti di interesse comune. Il tema, quindi, sono i contenuti, le conoscenze e la loro condivisione.

Quag non ti dice "cosa" hanno cercato gli altri, ma ti dice "quanti" hanno cercato quello che stai cercando anche tu o in relazione a ciò che hai annoverato tra gli argomenti che ti interessano, avendo quindi la possibilità di rimanere aggiornato su quei temi, anche quando non hai la necessità di porre domande specifiche e dando agli altri la possibilità di ricevere il tuo contributo. Cercare con Quag è interessante perché hai a disposizione una fonte in più: l'esperienza di chi ha già affrontato il medesimo percorso conoscitivo prima di te.

TH: perché la notifica via mail delle domande degli altri utenti (sconosciuti)? Nel momento in cui tanti useranno il motore di ricerca ci sarà un'attività simile allo spam, o no?

Quag non notifica tutte le domande a tutti gli utenti. Vediamo come funziona. Per creare una domanda su Quag, ad es. "Quanto durano le gomme da neve?", devi prima aver fatto una ricerca, ad es. "gomme da neve". Questa ricerca preliminare viene usata per taggare la domanda, la quale verrà notificata come "domanda interessante" solo a chi ha fatto o farà ricerche simili, per es. "pneumatici invernali". E comunque in qualsiasi momento un utente può decidere di non ricevere più le notifiche relative ad una domanda.

TH: la reputazione in funzione di domande/risposte interessanti è un sistema ormai noto da tempo sul web. Perché riciclarla e non mettere in campo un'idea nuova?

Premetto che Quag per noi rappresenta un'idea nuova, che consente alle persone di ritrovarsi sulla base di una comunanza di interessi e di necessità. A tal proposito segnalo un interessante intervento di Rachel Botsman (TED 2012) intitolato The currency of the new economy is trust. Le tematiche del consumo collaborativo e del capitale reputazionale ci hanno molto affascinato, per questo abbiamo deciso di puntare sulla reputazione.

Il modello che stiamo utilizzando si ispira a soluzioni consolidate e di comprovata efficacia come ad esempio stackoverflow, case history di riferimento per quanto riguarda gli algoritmi di reputazione e di moderazione partecipata. Ma non vogliamo fermarci qui. Raffineremo il sistema di attribuzione della reputazione all'utente, introducendo il concetto della segmentazione tematica del punteggio complessivamente raggiunto. Questo consentirà di misurare l'attendibilità dell'utente in relazione a ciascun specifico argomento di conversazione.