Un buffer overflow di tecnologia
Clicca per l'ingrandimento. Mappa del CeBIT 2007. 26 padiglioni per oltre 450.000 metri quadrati di spazi espositivi.
Dopo tre giorni al CeBIT, passati correndo tra un padiglione e l'altro dell'enorme polo fieristico di Hannover, e due giorni di intensa attività editoriale, ho iniziato ad avere visioni mistiche. Avete presente il film di Fantozzi quando, all'apice della partita scapoli contro ammogliati, appare San Pietro sopra la porta?A me è successo stanotte, non specifico il santo, ma basti sapere che ho avuto una visione.
Il succo della mia esperienza onirica è che affoghiamo in una tale abbondanza di tecnologia che non riusciamo più a discernere nè i confini né l'utilità. Le grandi potenze dell'informatica sfornano tanti di quei prodotti che neppure i loro product manager riescono a tenere il passo. Tornato dal CeBIT ho chiamato un technical manager che lavora per un grande produttore, per alcuni chiarimenti sugli ultimi lanci. Non capivo cosa fosse un determinato prodotto, bene evidenziato sulla presentazione stampa. Il mio contatto risponde "ah, hanno lanciato anche quello? Ma qui non si capisce più niente, aspetta che scopro cos'è". Non potevo non rispondere "se non ci capisci niente tu, figuriamoci io, i lettori e la gente comune". La replica che ho ricevuto è quella che ha fatto scattare la molla per la mia visione "mah, vedi, la verità è che qui c'è un buffer overflow di tecnologia".
Un buffer è la versione informatica di un cassetto. Un cassetto è un luogo sicuro dove riporre mutande, calzini e ogni sorta di biancheria e oggetti. Che succede quando riempi il cassetto oltre ogni limite? Semplice, quando lo apri ti trovi le mutande sparse per tutta la casa.