Rhapsody ha acquisito quel che rimane di Napster, pagando il suo attuale possessore Best Buy una cifra che non è stata ancora divulgata. La piattaforma musicale ad abbonamento che fino a poco tempo fa apparteneva al colosso RealNetworks di fatto ha acquistato un marchio e poco più perché tecnologicamente rimane ben poco di quella soluzione rivoluzionaria firmata Shawn Fanning.
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Napster dal 2008 è in mano alla catena di negozi Best Buy, che si è aggiudicata i suoi asset per 121 milioni di dollari. Difficilmente Rhapsody avrà sborsato una cifra analoga: è più probabile che le sia stato praticamente regalato, tanto più che Best Buy è stata ripagata anche con una piccola share azionaria della società . E poi detta tutta è probabile che dei 700mila utenti iscritti di Napster di 3 anni fa sia rimasto ben poco.
L'operazione in ogni caso si concluderà il 30 novembre: il tempo tecnico insomma per concludere le pratiche. A questo punto è evidente che Rhapsody ha deciso di consolidare il proprio marchio, per rispondere al rinnovato successo delle piattaforme Spotify e MOG.
Rhapsody
Più che un'operazione di acquisizione tecnologica andrebbe vista come il frutto di una meditata strategia marketing. Napster in fondo rappresenta un pezzo di storia per la Rete e sicuramente è a "target" con la tipologia di clienti che Rhapsody vuole intercettare. Praticamente ultra-trentenni disposti a pagare qualche dollaro per la musica digitale da riprodurre sui propri lettori MP3.
Ah già , è finita anche l'era dei lettori nel frattempo.