Rosetta trova gli ingredienti della vita nella cometa 67P

La missione Rosetta ha rilevato glicina e fosforo nella cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko: sono le prove che le comete sono serbatoi del materiale più primitivo nel Sistema Solare e che potrebbero aver trasportato questi ingredienti vitali sulla Terra.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La sonda Rosetta dell'ESA ha trovato nella cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko elementi ritenuti cruciali per l'origine della vita sulla Terra, in primis l'amminoacido glicina, che si trova comunemente nelle proteine, e il fosforo, un componente chiave del DNA e delle membrane cellulari.

Da tempo la comunità scientifica discute sulla possibilità che l'acqua e le molecole organiche siano state portate sulla Terra da asteroidi e comete, fornendo alcuni dei principali elementi costitutivi per la nascita della vita. Il dato pubblicato nel fine settimana dall'Agenzia Spaziale Europea conferma e rafforza questa tesi.

Comet on 25 March 2015 NavCam 625w

Era già noto che alcune comete e gli asteroidi trasportassero acqua con una composizione simile a quella degli oceani sulla Terra, la sonda Rosetta aveva dapprima rilevato differenze significative nella cometa 67P, ma i nuovi risultati rivelano che le comete hanno avuto comunque il potenziale per fornire gli ingredienti fondamentali per la costituzione della vita come noi la conosciamo.

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Gli amminoacidi sono composti organici biologicamente importanti che contengono carbonio, ossigeno, idrogeno e azoto, e costituiscono la base delle proteine. Tracce di semplici aminoacidi, come la glicina, erano stati trovati nei campioni riportati sulla Terra nel 2006 dalla missione Stardust della NASA, che ha raccolto il materiale presente nella chioma della cometa Wild 2. In quel caso la possibile contaminazione terrestre dei campioni di polvere rese l'analisi estremamente difficile.

Le informazioni rilevate da Rosetta non hanno questi problemi, perché parliamo di rilevazioni dirette e ripetute di glicina nella chioma della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. "Questa è la prima prova inequivocabile della presenza di glicina su una cometa" ha spiegato Kathrin Altwegg, investigatore principale dello strumento ROSINA con cui sono state fatte le misurazioni, e autore principale dello studio pubblicato su Science Advances.

ESA Rosetta ROSINA glycine phosphorus 03 625w

"Abbiamo inoltre rilevato la presenza di altre molecole organiche, che possono essere precursori della glicina, e che forniscono indizi sul modo in cui l'amminoacido può essersi formato". Le misurazioni sono state effettuate prima che la cometa raggiungesse il punto più vicino al Sole (il perielio) ad agosto 2015. Più in dettaglio, la prima rilevazione è stata fatta a ottobre 2014, mentre Rosetta era a soli 10 km dalla cometa. La seconda si è presentata durante un passaggio ravvicinato che Rosetta ha effettuato a marzo 2015, quando era 30-15 km dal nucleo della cometa.

La glicina inoltre è stata rilevata in altre occasioni associate alle emissioni di getti dalla cometa nel mese precedente al perielio, quando Rosetta era più di 200 km dal nucleo. Dato che la glicina si trasforma in gas solo quando raggiunge temperature di poco inferiori a 150° C, per gran parte del tempo non viene rilasciata dalla superficie della cometa, e per questo Rosetta non l'ha rilevata continuativamente.

"La glicina è l'unico aminoacido noto per essere in grado di formarsi senza la presenza acqua liquida, e il fatto che lo vediamo insieme alle molecole precursori e alla polvere suggerisce che si sia formata all'interno dei grani di polvere di ghiaccio interstellare, per poi essere conservata all'interno della cometa per miliardi di anni" ha spiegato Kathrin.

Un altro elemento trovato da Rosetta è il fosforo, un elemento chiave in tutti gli organismi viventi conosciuti. Si trova ad esempio nel quadro strutturale del DNA, ed è impiegato per il trasporto di energia all'interno delle cellule.

"Ci sono ancora molte domande aperte circa gli elementi chimici che erano presenti sulla Terra primordiale, e c'è anche un gap evolutivo enorme da colmare tra l'arrivo di questi elementi tramite gli impatti cometari e la nascita della vita" puntualizza il co-autore dello studio Hervé Cottin. "Il punto importante è che le comete non sono davvero cambiate in 4,5 miliardi di anni, pertanto ci forniscono l'accesso diretto ad alcuni degli ingredienti che probabilmente hanno fatto parte della zuppa prebiotica, che alla fine ha portato all'origine della vita sulla Terra".

"La moltitudine di molecole organiche già individuate da Rosetta, unite adesso all'entusiasmante conferma di elementi fondamentali come la glicina e il fosforo, avalla la nostra idea che le comete hanno il potenziale per fornire le molecole chiave per la chimica prebiotica" conclude Matt Taylor, scienziato del progetto ESA Rosetta.

"Dimostrare che le comete sono serbatoi del materiale più primitivo nel Sistema Solare e potrebbero aver trasportato questi ingredienti vitali sulla Terra è uno degli obiettivi principali della missione Rosetta, per questo siamo soddisfatti del risultato ottenuto".