Skype taglia i top manager perché è furba e tirchia

Skype ha iniziato a licenziare una parte dei suoi massimi dirigenti per evitare di strapagare le loro stock options. Intanto l'Antitrust statunitense ha detto sì all'acquisizione Microsoft da 8,5 miliardi di dollari.

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a cura di Dario D'Elia

L'Antitrust statunitense ha dato il suo benestare all'acquisizione di Skype da parte di Microsoft. A poco più di un mese dall'ufficializzazione dell'operazione (Microsoft acquista Skype per 8,5 miliardi: è ufficiale), ecco superato l'ultimo ostacolo. A questo punto non resta che attendere tutti gli aggiornamenti software che in qualche modo diffonderanno la tecnologia Skype nei prodotti Microsoft: dagli ambienti business all'intrattenimento. 

Chi sarà il prossimo?

Sebbene gli analisti finanziari stiano cercando ancora di comprendere se il colosso di Redmond riuscirà mai a ottenere un ritorno di investimento adeguato, Skype sta licenziando a man bassa i suo alti dirigenti per ridurre il peso delle stock options. Già, perché quando si completerà la transazione da 8,5 miliardi queste ultime saliranno alle stelle e l'azienda di fatto dovrà sborsare di più.

Secondo indiscrezioni intercettate da Bloomberg Skype avrebbe già richiesto il licenziamento dei vice presidenti David Gurle, Christopher Dean, Russ Shaw e Don Albert, del capo marketing Doug Bewsher e della responsabile risorse umane Anne Gillespie. 

"Tutto è ok se sei nella squadra che si sta occupando dell'operazione o ti fanno un'offerta", sostiene Neil Sims della società d'analisi Boyden. "Ma se sei eliminato senza tante cerimonie, senza benefit e senza negoziazione, potresti certamente perdere valore di stock options".