Smartphone in ferie: le buone maniere e il Wi-Fi che non c'è

Italiani con lo smartphone in vacanza: migliaia di foto su Instagram e Facebook sempre aggiornato.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Lo smartphone non va in ferie, anzi, è il protagonista delle vacanze degli italiani, che fotografano e postano in tempo reale sui social network a più non posso. Tanto che alcuni lidi hanno dovuto prendersi la briga di esporre delle "regole di buone maniere" per limitare l'uso dello smartphone e delle fotografie indiscriminate da parte degli utenti hi-tech.

C'è chi controlla la mail di lavoro, ma la maggior parte aggiorna costantemente Facebook e posta migliaia di fotografie su Instagram. A qualcuno questa mania di tecnologia evidentemente crea qualche disagio, così qualche lido balneare ha fatto appello al buon senso per limitare l'uso dello smartphone e delle fotografie. Almeno per quelle che ritraggono i vicini di ombrellone o in generale i bagnanti a cui della popolarità non importa nulla.

Smartphone sempre attivo in vacanza

Senza disturbare nessuno invece si possono sfruttare le funzioni di geolocalizzazione di molte app e dei social come per esempio Foursquare e Tripadvisor per fare nuove conoscenze, indicare o sconsigliare locali e ristoranti e condividere l'esperienza.

Quel che è certo è che l'attività online dei vacanzieri sta mettendo a dura prova le connessioni, da quelle Wi-Fi delle località più prestigiose a quelle 3G/HSDPA dei luoghi più isolati. Da una ricerca condotta dall'agenzia di comunicazione Lewis PR risulta quindi ampiamente iniziata la caccia al bar con il Wi-Fi libero e disponibile, ma più che un'opzione percorribile sembra una chimera.

Nonostante la liberalizzazione del Wi-Fi gli esercizi commerciali che offrono una connessione Wi-Fi libera in Italia sono ancora pochi, e non certo sufficienti per gestire l'extra lavoro ferragostano. Insomma le regole di buone maniere sembrano superflue dato che è la scarsa connessione di rete a fare da filtro, almeno per ora. Che sia un cruccio o una fortuna dipende dai punti di vista, ma vale la pena passare le ferie alla spasmodica ricerca della connessione?