Sony Pictures hackerata per l'affronto a Kim Jong-un

Un gruppo di cybercriminali ha hackerato qualche settimana fa Sony Pictures. Ecco un riassunto dei principali avvenimenti tra pubblicazioni d'informazioni online e minacce più o meno gravi.

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a cura di Manolo De Agostini

Sul finire di novembre Sony Pictures è stata vittima di un grave attacco che ha compromesso i computer dell'azienda. L'offensiva è stata perpetrata probabilmente da un gruppo di hacker nordcoreani, forse sotto il controllo del governo locale.

hacked by #GOP

All'origine della vicenda c'è con tutta probabilità The Interview, il film di Seth Rogen e James Franco presto nelle sale. Nella pellicola i due interpretano dei giornalisti arruolati dalla CIA per assassinare il leader Kim Jong-Un. Un affronto mal digerito dal paese comunista, come emerge in un articolo del New York Times. I vertici nordcoreani hanno infatti respinto al mittente l'accusa, ma hanno anche applaudito all'azione parlando di "un giusto atto da parte di sostenitori e simpatizzanti" che vogliono "mettere fine all'imperialismo a stelle e strisce".

The Interview - Seth Rogen e James Franco

Il gruppo di hacker (anche se il termine corretto sarebbe cracker) è riuscito a sottrarre molte informazioni a Sony Pictures, facendole fare una magra figura. L'attacco però è stato di quelli particolarmente sofisticati. Secondo Joe Demarest (divisione contro il cybercrimine dell'FBI) sono state impiegate tecniche così avanzate da superare il 90 percento delle difese comuni.

A Sony Pictures sono state sottratte informazioni sui propri dipendenti (che sono stati vittima di minacce) fino a film completi non ancora usciti, per arrivare ai dati riservati su star del cinema come Sylvester Stallone e Jessica Alba. Sono finiti online anche documenti confidenziali come un memorandum in cui si parla di un piano per mettere in "blacklist" i siti pirata a livello di ISP, agendo sui DNS.

E per finire i malintenzionati hanno persino minacciato attacchi terroristici contro le persone che andranno a vedere al cinema The Interview. Speriamo siano solo i classici leoni da tastiera. L'FBI è ovviamente impegnata nelle indagini, ma Sony è ovviamente sulla graticola. Già nel 2011 la divisione gaming era stata al centro di un attacco hacker storico al Playstation Network.

Sony Pictures

Sony Pictures ha chiesto (tramite avvocati) agli organi di stampa statunitensi di bloccare le pubblicazioni sulle informazioni sottratte (qui il PDF inviato al sito The Verge, ad esempio) ma intanto è stata denunciata da un gruppo di dipendenti, ex e non, per aver fallito nel proteggere i loro dati personali presso la corte della California.

Per Sony Pictures non si prospetta quindi un bel Natale, anche perché gli hacker promettono di pubblicare nuove informazioni proprio in prossimità della festività, con l'obiettivo di mettere l'azienda in ginocchio. Michael Mark Lynton, CEO dell'azienda, ha dichiarato che non bisogna preoccuparsi del futuro dello studio e ha promesso che l'azienda farà di tutto per proteggere i suoi dipendenti - peccato che ormai i buoi siano scappati.