Spotify potrebbe inaugurare un servizio video, almeno secondo due fonti a quanto pare ben informate sul futuro dell'azienda. Business Insider pochi minuti fa ha confermato che la piattaforma di audio streaming più in voga del momento - per altro attiva in Italia da poco più di un mese - potrebbe iniziare a distribuire contenuti esclusivi se riuscisse a individuare il partner giusto.
House of Cards
Non si sta di parlando solo di video-on-demand ma anche di produrre vere e proprie serie come farebbe un colosso. Ovviamente ci vorrebbero capitali, partner e specialisti ma tutto si può fare. Spotify oggi è talmente con il vento in poppa che Goldman Sachs l'ha valutata 3 miliardi di dollari.
Il modello di business basato sulla gratuità, e fondamentalmente gli ottimi contratti licenziatari strappati alle major discografiche, fanno invidia persino a Google e Apple, ancora in alto mare con le rispettive trattative. La questione è semplice: Spotify è un marchio "innocuo" che è riuscito a non spaventare l'industria musicale. Però nel tempo i fornitori domanderanno sempre di più e quindi l'azienda dovrà essere pronta a diversificare l'offerta.
L'esempio è quello di Netflix, la piattaforma di noleggio video che ha spazzato via Blockbuster. Invece che fare streaming di contenuti esclusivi altrui si è prodotta internamente "House Of Cards", una serie che è costata 5 milioni di dollari a episodio. Alla fine è andata bene e ha attirato nuovi clienti che una volta fidelizzati le consentiranno di recuperare l'intero investimento - quasi 70 milioni di dollari.
Stessa storia per HBO. Prima era famosa solo come TV via cavo che riprogrammava i film appena usciti dalle sale. Dopodiché ha iniziato a creare serie come ad esempio The Sopranos e Sex And The City. Sono costate molto ma oggi negli Stati Uniti HBO è diventata un simbolo di qualità.