Startup italiane di successo: Buzzoole

Buzzoole è una piattaforma per le persone che hanno reti social piuttosto ampie e quindi che possono diventare potenziali testimonial di aziende. Siamo nel campo del buzz marketing: il passaparola pubblicitario.

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a cura di Dario D'Elia

"Startup Italiane di successo" questa settimana si occupa di Buzzoole, una startup che ha realizzato una piattaforma che permette agli utenti di ottimizzare la propria presenza online e il coinvolgimento della propria rete social, aiutandoli a diventare potenziali testimonial per le aziende. Intervistiamo il fondatore Fabrizio Perrone.

Startup italiane di successo

La rubrica è completamente dedicata alle nuove realtà imprenditoriali emergenti, ovviamente legate al mondo della tecnologia e del digitale. Ogni settimana Tom's Hardware darà visibilità a una startup e il suo fondatore, nella speranza che altri giovani possano trarre ispirazione. E magari qualche business angel o venture capital si metta una mano sul cuore e un'altra al portafogli. Scrivetemi a dario.delia@tomshw.it.

Perché a 50 anni dalla morte di John Fitzgerald Kennedy c'è una frase del discorso del suo insediamento che è ancora carica valore e forza propulsiva. "Non chiedete che cosa il vostro paese può fare per voi, ma cosa voi potete fare per il vostro paese".

Pronti. Partenza. Via!


Presentati

Fabrizio Perrone, 30 anni, laurea in economia e commercio. CEO di Buzzoole e annoverato tra i pionieri del buzz marketing, ha alle spalle una exit con la sua prima agenzia di social media marketing.

Fabrizio Perrone


Presenta la tua startup

Buzzoole è la prima piattaforma di Ieo (Influence engine optimization) basata su algoritmo proprietario che permette agli utenti, iscritti alla piattaforma, di ottimizzare la propria presenza online e l'engagement con il proprio network, aiutandoli a diventare sempre più influenti nei temi in cui sono esperti e allenandoli a diventare potenziali social testimonial per le aziende.

Le aziende invece possono coinvolgere gli influencers della propria nicchia di mercato e inviare loro un'offerta (uno sconto su un prodotto, un invito a un evento di presentazione ecc.) per invitarli a generare il passaparola dai loro profili social. La piattaforma automatizza quello che è il processo digital pr, attività di ricerca e di engagement di influencer svolte fino a oggi manualmente da agenzie, consentendo quindi alle imprese di pianificare le campagne di marketing online in totale autonomia e con un budget flessibile in base alle dimensioni aziendali.

Il progetto, però, non si limita semplicemente a mettere le imprese in contatto con gli influencer più ascoltati del web, ma seleziona anche quelli che meglio rispondono alle esigenze di una determinata azienda. Grazie all'algoritmo, infatti, Buzzoole può misurare il grado di efficacia e di potenzialità nell’influenzare le azioni altrui di ciascuno di loro a seconda degli argomenti che tratta. Il brand paga la piattaforma attraverso una formula pay as you go, solo sulla base del numero di del passaparola generato. Il modello di revenue è un pay per post, cioè ad ogni post degli utenti è associato un valore economico sulla base della loro influenza nel topic specifico.

Gli utenti dovranno anche aggiungere valore al messaggio del brand per dimostrare la loro attitudine ad essere il miglior brand ambassador e vincere ulteriori premi. Questo modello automatizzato permette a piccole aziende di investire anche solo poche centinaia di euro in campagne sul web, che richiedono oggi grosse cifre per essere avviate. Questo è il motivo per il quale la nostra start-up si pone come  risposta perfetta sia alle esigenze delle piccole e medie aziende che a quelle dei top brands

Buzzoole


La più grande difficoltà che hai incontrato nello sviluppo del tuo progetto

Abbiamo avuto dei momenti difficili come tutte le startup. Il nostro motto è da sempre quello di "non arrendersi mai". Può sembrare retorica o una frase fatta, ma se si ha un progetto valido nel quale si crede fermamente non potrebbe essere altrimenti. Sicuramente fare impresa in Italia e al Sud non è semplice, noi ci riteniamo molto fortunati. Diventare una startup dell'incubatore 56CUBE ed entrare in un network come quello del venture incubator Digital Magics rappresenta un grande passo avanti per la crescita della nostra azienda, anche grazie all'investimento di 180.000 euro ricevuto dai due incubatori.


Un errore da non fare

Spesso le startup impiegano pochi mesi per decollare e altrettanto poco tempo per cadere. Bisogna impegnarsi a rimanere sul mercato e diventare un'azienda dalle basi solide e dal respiro internazionale. Per cui il consiglio che possiamo dare in qualità di startup è rimanere con i piedi per terra e cercare di ampliare gli orizzonti.


Cosa cambiare in questo paese per favorire le startup

La classe politica e la burocrazia. Ci vogliono menti fresche, menti che capiscano le vere esigenze delle piccole realtà e che reputino fondamentale investire nell’innovazione. Basterebbe poco per far diventare le startup realtà internazionali: finanziamenti ed una burocrazia  più snella . Viviamo in un mondo in cui investire nelle idee dei giovani resta l’unica o quasi arma a disposizione per uscire dalla situazione di stallo in cui l’italia si trova.


Tre motivi per continuare a fare impresa e credere nel Made in Italy

Innanzitutto originalità, qualità e trasparenza questi sono 3 buoni motivi per continuare a piantare radici nel nostro paese. Fare impresa in Italia è ad oggi una delle cose più belle ma al contempo più difficili. La burocrazia non è di certo  tra le più snelle d'Europa e spesso ostacola per la sua lentezza molti progetti innovativi. Il made in Italy , però, resta nella storia un marchio ed una garanzia di qualità, e questa è la ragione per quale dobbiamo continuare a crederci, nonostante tutto.


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