Steve Jobs, 1955-2011. Il genio di Apple ci ha lasciati

Steve Jobs è deceduto questa notte. Lottava con il cancro dal 2004, ma questo non gli aveva impedito di guidare Apple fino allo scorso agosto. Ci lascia il ricordo di un uomo che ha saputo inseguire i suoi sogni, e che ha diffuso un nuovo modo di guardare la tecnologia.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Steve Jobs è deceduto nella nottata, vinto dalla malattia contro cui ha lottato negli ultimi anni. Ne ha dato notizia Tim Cook, che solo poche settimane fa ha ereditato il suo posto alla guida di Apple.

"Apple ha perso un genio creativo e visionario, e il mondo uno straordinario essere umano. Quelli di noi che hanno avuto la fortuna di conoscere e di lavorare con Steve hanno perso un caro amico e un mentore fonte d'ispirazione. Steve ci lascia un'azienda che solo lui avrebbe potuto costruire, e il suo spirito sarà per sempre nelle fondamenta di Apple", ha scritto Cook in un messaggio diretto a tutti i dipendenti.

Steve Jobs, l'immagine commemorativa

Sono in molti, moltissimi a volerlo ricordare. E tra loro non manca nemmeno il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama. "Steve è stato uno dei più grandi innovatori americani, coraggioso abbastanza da pensare in modo diverso, audace abbastanza da credere di poter cambiare il mondo, e con abbastanza talento per farlo".

"Steve, grazie per essere stato un mentore e un amico. Grazie per averci mostrato che ciò che hai costruito può cambiare il mondo. Mi mancherai" scrive Mark Zuckerberg sulla propria pagina Facebook.

Fiori e biglietti per ricordare Steve

Bandiere a mezz'asta a Cupertino

"Steve e io ci incontrammo quasi 30 anni fa, e siamo stati colleghi, concorrenti e amici per oltre metà delle nostre vite. Il mondo vede raramente qualcuno che abbia l'impatto profondo che ha avuto Steve, i cui effetti si sentiranno per molte generazioni future. Per chi ha avuto l'onore di lavorare con lui, è stato un onore eccezionale. Steve mi mancherà immensamente", ha detto Bill Gates, fondatore di Microsoft.

"Sembrava sempre capace di dire in poche parole quello che tu non avevi ancora pensato. La sua concentrazione sull'utente sopra ogni altra cosa è sempre stata d'ispirazione per me", dice Larry Page, fondatore e AD Google.

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"Che vita!" è l'essenziale commento di John Gruber, forse il più famoso e influente blogger del mondo quando si tratta di Apple, che ci ricorda come dell'uomo Jobs tutto sommato non si sia mai saputo molto, se non le scarne informazioni che traspaiono dal film I pirati della Silicon Valley, o dalle biografie non autorizzate (quella ufficiale è in uscita nei prossimi giorni).

Lo hanno ricordato in tanti, colleghi, amici, concorrenti, personaggi famosi e naturalmente la famiglia, composta dalla moglie Laureen e i figli. A Cupertino già da diverse ore ci sono persone che lasciano fiori e biglietti commemorativi.

Ma forse oggi il miglior modo di ricordarlo è il famoso discorso di Stanford del 2005, quello in cui pronunciò le famose parole "Restate affamati, restate folli", per incitare i giovani che lo ascoltavano a non rinunciare ai propri sogni.

"Lo strumento più importante che ho mai trovato per aiutarmi a fare le grandi scelte della vita è stato ricordare che un giorno sarò morto. Perché quasi tutti – le aspettative, l'orgoglio, le paura dell'imbarazzo o del fallimento – tutte queste cose scompaiono davanti alla morte, lasciando solo ciò che è davvero importante. Ricordare che bisogna morire è il modo migliore che conosca per evitare la trappola di pensare che si abbia qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c'è ragione per non seguire il proprio cuore", disse all'epoca Steve.

E di certo Steve Jobs è stato un uomo che seguiva il proprio cuore più della ragione, e ha dimostrato che con l'istinto si può creare un impero.

Ciao Steve, ci mancherai.