Tariffe a 28 giorni, l’antitrust contro le telco
Ieri una nuova sanzione per le tariffe a 28 giorni. A voler usare una metafora mutuata dalla strategia militare, potremmo ipotizzare che il primary target delle Authority – AGCM e AGCOM – sia la rimodulazione delle tariffe telco da un mese a quattro settimane.
Le multe comminate finora per gli "effetti collaterali" di tale rimodulazione sarebbero dunque secondary target, bersagli più piccoli da colpire per portare a compimento la mission.
Sì perché, almeno finora, Vodafone e Wind non sono state multate per aver forzato la fatturazione a 28 giorni, un rincaro di circa il 9%. Bensì per aver richiesto il saldo in unica soluzione dei dispositivi a chi ha chiesto il recesso.
Colpire il bersaglio piccolo sperando di raggiungere quello grosso, dunque. Missione ambiziosa, difficile se non impossibile da realizzare. Le Authority combattono con armi a gittata medio-corta mentre le lobby politico-economiche che sostengono le compagnie di telecomunicazioni hanno a disposizione un arsenale ben più potente.
Che i poteri delle Autorità siano inadeguati, d'altronde, non è una nostra opinione. Qualche mese fa la Commissione Europea ha proposto nuove norme che consentiranno alle autorità nazionali garanti della concorrenza di applicare più efficacemente la legislazione antitrust dell'UE, dotandole di tutti gli strumenti necessari per conseguire tale obiettivo.
"Vogliamo che tutte queste autorità nazionali siano in grado di adottare decisioni in piena autonomia e dispongano di strumenti efficaci per reprimere e sanzionare eventuali violazioni. Non dimentichiamo che un mercato unico ben funzionante rappresenta un vantaggio sia per le imprese che per i consumatori europei."
Margrethe Vestager
Commissaria responsabile della politica di concorrenza
Entrando nel dettaglio, la proposta della Commissione UE prevede che le Autorità "abbiano strumenti adeguati per imporre sanzioni proporzionate e dissuasive in caso di violazioni delle norme".
Dicevamo delle armi a disposizione delle Autorità. E se noi consumatori/clienti, in attesa del rafforzamento dei poteri sanzionatori, facessimo la nostra parte anziché lamentarci della congruità delle multe, dei "cartelli" dei "complotti" e del destino "cinico e baro"? Come? Ce lo ha suggerito poco tempo fa il nostro esperto di telecomunicazioni, Dario D'Elia.
"Se si suppone di aver subito un abuso, la via maestra è quella di raccogliere documentazione comprovante – fatture, comunicazioni mail, etc. – e spendere qualche minuto per riempire i moduli precompilati messi a disposizione dai siti di AGCOM e Corecom". L'articolo è questo e vi invito a leggerlo o rileggerlo con attenzione:
Un consiglio basato anche su un'esperienza personale: due mesi fa una telco mi ha addebitato ingiustamente una penale per recesso anticipato. Mi è bastato presentare un esposto documentato al Corecom regionale per ricevere, pochi giorni dopo, l'annullamento della penale stessa da parte della telco in questione. Il motivo è che pescano nel mucchio. Sanno che pochi clienti presenteranno ricorso, perché spesso di tratta di piccole somme. Questione di statistiche. Almeno fino a quando anche le formiche, nel loro piccolo, si incazzano.