Telecom e Vodafone si aggiudicano nuove frequenze mobili, lo Stato intasca 462 milioni

L'asta per le frequenze in Banda L si è conclusa con l'assegnazione a TIM e Vodafone. Complessivamente circa 462 milioni euro.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia e Vodafone si sono aggiudicate la porzione di spettro frequenze in banda L messa all'asta dal Governo per gli operatori di telecomunicazioni. Si parla di due blocchi da 20 MHz (tra i 1452 e 1492 MHz) che verranno impiegati come "supplemental downlink", ovvero una risorsa aggiuntiva che dovrebbe consentire agli utenti mobili di godere di maggiori prestazioni ed efficienza nelle fasi di trasferimento dati.

asta
Asta banda L

La banda L ad esempio è impiegata per la cosiddetta carrier aggregation delle frequenze che permette l'aumento delle prestazioni con la tecnologia LTE Advanced o UMTS/HSDPA.

Telecom Italia e Vodafone, in verità le due uniche partecipanti all'asta anche se era aperta a tutte le telco, hanno vinto rispettivamente il lotto A (1452 - 1472 MHz) per 230.340.178,32 euro e il lotto B (1472 -1492 MHz) per 231.986.869 euro. Nel Governo potrebbe esservi un po' di delusione perché ci si aspettava il raggiungimento della soglia dei 600 milioni di euro.

La mancata partecipazione di Wind e Tre Italia ha guastato però i piani. Secondo gli addetti ai lavori è probabile che abbia influito la recente fusione: insieme disporranno quasi del 50% delle frequenze del mercato mobile, inutile aggiungerne altre.