Telecom Italia ha deciso di congelare l'assunzione dei 4mila giovani che aveva annunciato per i prossimi 4 anni e si appresta a tagliare 1700 posti in più settori. Il primo tema è legato alla cosiddetta "solidarietà espansiva", ovvero la possibilità di ridurre a rotazione l'orario di lavoro dei dipendenti, e quindi la retribuzione, a fronte dell'assunzione di altri lavoratori a tempo indeterminato.
"Tale strumento avrebbe permesso di salvaguardare l'attuale livello occupazionale e contemporaneamente assicurare un ricambio generazionale progressivo, in aziende come Telecom Italia che hanno una elevata età media del personale e la necessità di rinnovare il proprio patrimonio di competenze", si legge nella nota ufficiale. Il problema è che questa novità, sebbene ipotizzata tra i campi di intervento della legge delega di riforma del mercato del lavoro, non è stata ancora inserita nei decreti attuativi del Jobs Act. Tutto rinviato quindi ai prossimi interventi del Governo sul tema.
Per quanto riguarda gli esuberi, l'azienda ha comunicato ai sindacati l'intenzione di far confluire 10mila addetti dei call center nella nuova società "TIM Caring". Contemporaneamente sono previsti tagli in risorse umane, marketing e direzione generale pari a 1700 unità. Altri 150 esuberi nel call center "elenchi telefonici – 1254", 150 persone in "Cross Activity" open access e 200 dell'information technology.
"Siamo totalmente contrari al progetto di spin off del caring. Siamo convinti che l'attività debba rimanere all'interno del perimetro aziendale di Telecom a garanzia dei lavoratori e della qualità del servizio", ha commentato il segretario generale della Uilcom, Salvo Ugliarolo.
"Per quanto riguarda gli esuberi, come Uilcom abbiamo dato disponibilità a un confronto per trovare strumenti in grado di gestirli". Il tavolo tra Telecom e sindacati è aggiornato al prossimo 29 luglio".
Nel frattempo è giunta propria ieri sera un'altra nota dall'Antitrsut che conferma l'avvio di un procedimento per "condotte anticoncorrenziali" nei servizi forniti agli altri operatori nell'accesso alla propria rete fissa. Telecom Italia ha già ricevuto una multa di 103,7 milioni di euro nel 2013 per lo stesso motivo; adesso rischia una sanzione doppia.