L'industria cinematografica italiana ha avviato la campagna d'armi contro la pirateria online, attaccando frontalmente Telecom Italia. Secondo Fapav, la federazione antipirateria che unisce tutti i produttori italiani, ha infatti diffidato l'incumbent.
"La Fapav chiede a Telecom Italia di comunicare alle autorità di Pubblica sicurezza i dati idonei a consentire a quest'ultima di adottare gli interventi di sua competenza e comunica che l'industria cinematografica italiana, nel caso in cui questo tipo di azioni illegali dovesse continuare a persistere, procederà alla richiesta di risarcimento per gli ingenti danni subiti", si legge nella lettera di Fapav.
In pratica le major, e non solo, esigono da Telecom Italia totale collaborazione e quindi i dati degli utenti che praticano il file sharing illegale. Per Fapav la pirateria digitale avrebbe contribuito nel 2008 ad una perdita del fatturato pari a 530 milioni di euro. Ecco quindi "giustificato" il rischio di 250mila licenziamenti nel settore home video, senza contare la chiusura dei videonoleggi (-500 nel 2008).
Fapav vuole "sedere ad un tavolo con Telecom". Per Filippo Roviglioni, presidente della Fapav, la disponibilità al confronto è massima. "È possibile che nell'ambito delle norma italiane si possa trovare un meccanismo deterrente, o muoversi sulla strada intrapresa dalla Francia", ha spiegato il presidente, ieri, a La Repubblica.