Telecom Italia paladina dei finanziamenti di Stato intelligenti

ETNO, l'associazione degli ex-monopolisti TLC, critica i finanziamenti di Stato destinati alle aree broadband competitive. Secondo il presidente Gambardella, l'esponente Telecom del board, gli aiuti dovrebbero supportare il mercato solo per raggiungere gli obiettivi posti dall'Agenda Digitale.

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a cura di Dario D'Elia

Telecom Italia e gli altri ex-monopolisti TLC sono contro i finanziamenti di Stato per le aree dove c'è concorrenza broadband. ETNO, l'associazione di riferimento degli operatori storici europei, sostiene che i fondi pubblici dovrebbero essere destinati esclusivamente alle aree scarsamente servite per non alterare i principi di competizione e quelli di neutralità tecnologica. Il timore è gli operatori alternativi possano essere avvantaggiati dove le reti di accesso di nuova generazione, o quelle in progetto, non raggiungono le abitazioni degli utenti.

Luigi Gambardella

"La concorrenza tra le reti FTTH (Fiber-to-the-home) finanziate pubblicamente e quelle Nga finanziate da privati avrebbe un impatto importante sui piani di investimento degli operatori, dal momento che lo sviluppo di reti broadband alta velocità può avvenire gradualmente nel tempo, a diversi livelli della rete, nel rispetto dei cambiamenti della domanda dei consumatori", ha commentato il presidente del board ETNO e videpresidente Telecom Italia Luigi Gambardella.

"Le norme e le misure sugli aiuti di Stato dovrebbero concentrarsi sulla copertura delle aree nelle quali non ci siano piani di investimento privati ??a causa della scarsa redditività". L'idea di fondo è che gli aiuti dovrebbero supportare il mercato per raggiungere gli obiettivi posti dall'Agenda Digitale. In linea con quanto affermato dal Commissario Kroes sull'adozione di una strategia che preveda un mix di tecnologie fisse e mobili.

Gli operatori con market share superiore al 25%, di fatto i cosiddetti Smp come Telecom, sostengono poi che nel momento in cui offrono servizi di accesso all'ingrosso non dovrebbero essere obbligati ad ampliare l'offerta con altre prestazioni solo perché ricevono in alcune zone aiuti di Stato.

La presa di posizione di ETNO è di particolare rilievo soprattutto per la situazione italiana, dove un outsider come Metroweb sta iniziando a pestare i piedi a Telecom Italia. Non solo ha ricevuto 200 milioni di euro dalla Cassa Depositi e Prestiti, tramite il Fondo Strategico Italiano, ma ha avviato un'espansione sul territorio italiano e convinto Vodafone e Wind a tradire l'incumbent