Telecom, Wind, Fastweb e Sky risparmiano 50 milioni

Il TAR del Lazio ha riconosciuto a Telecom Italia, Wind, Fastweb e Sky la legittimità del mancato pagamento di più di 50 milioni di euro all'AGCOM. Il Governo sarà costretto a ripensare il meccanismo di finanziamento.

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a cura di Dario D'Elia

Chi finanzia l'AGCOM? Fino a oggi (parzialmente) gli operatori delle telecomunicazioni come ad esempio Telecom Italia, Wind, Fastweb e Sky. Che sia giusto o sbagliato, il Governo sarà costretto a ripensare il meccanismo perché il Tar del Lazio ha riconosciuto l'opposizione di queste aziende al pagamento del contributo degli anni 2006-2010.

AGCOM

Si parla di 26,7 milioni di euro per Telecom, 14,59 milioni per Vodafone, 519mila euro per Fastweb, 9,6 milioni per Sky e 2,96 milioni per Wind. Annullato anche il programmato aumento dell'aliquota contributiva deciso dall'AGCOM nel 2011 - dall'1,5 all'1,8 per mille dei ricavi. E infine bocciata anche l'indicazione della Finanziaria 2010 che stabiliva la condivisione di una parte dei contributi raccolti con altre Autorità di garanzia.

La Corte di Giustizia UE l'estate scorsa aveva infatti stabilito che "le imprese che prestano servizi o reti di comunicazione elettronica sono tenute a versare un diritto destinato a coprire i costi complessivamente sostenuti dall'autorità nazionale di regolamentazione (AGCOM, NdR.) e non finanziati dallo Stato". L'importo deve essere determinato in funzione dei ricavi realizzati da tali imprese, a condizione che però la totalità dei ricavi ottenuti non superi i costi complessivi relativi a tali attività.

Insomma, l'AGCOM dovrebbe ricevere solo in relazione ai costi effettivamente sopportati.

A questo punto verrebbe da chiedersi come può un'organizzazione di garanzia essere totalmente libera nel suo operato se viene finanziata dai controllati e designata nelle sue posizioni apicali direttamente dal Governo.