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a cura di Elena Re Garbagnati

La missione del telescopio spaziale Kepler potrebbe essere a rischio, di nuovo. Il "cacciatore di pianeti" che dal 2009 ad oggi ha scoperto circa il 70% di tutti i mondi alieni conosciuti finora, si è spento.

In un aggiornamento pubblicato sulla pagina ufficiale NASA, l'agenzia riferisce che il veicolo spaziale è entrato in modalità di sospensione dopo aver scaricato correttamente i dati relativi alla campagna 2018. Non è chiaro quanto carburante sia ancora a bordo. In questo momento la NASA sta valutando lo stato del veicolo spaziale e sta stilando tutte le opzioni per il proseguo della missione nei prossimi passi.

I dubbi sulla quantità di carburante residuo non sono una novità: all'inizio di luglio Kepler fu messo in ibernazione per assicurarsi che gli fosse rimasto abbastanza propellente per orientarsi verso la Terra e trasmettere i dati. Il motivo è che Kepler può trasmettere i dati in finestre temporali limitate, perché deve attendere il suo turno per agganciarsi alla rete di comunicazione Deep Space Network della NASA. E ovviamente ricevere i dati sull'ultima parte di missione era un priorità assoluta.

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Rappresentazione artistica di K2-72 e dei suoi quattro pianeti scoperti dal telescopio Kepler. Crediti: NASA/JPL.

I dati di Kepler sono arrivati ”‹”‹sulla Terra all'inizio di agosto, poi è tornato in ibernazione proprio per non sprecare carburante. Anche se può sembrare strano, al momento i tecnici non sanno quale sia l'esatta quantità di carburante residuo. La missione di Kepler è decollata a marzo 2009, ma a maggio 2013 dovette cambiare le modalità di osservazione per cui era stato progettato a causa di un guasto alle due ruote di reazione che la sonda sfrutta per mantenere l'assetto, che non era riparabile. La sua missione proseguì comunque grazie a K2 (Kepler 2), che sfruttava la pressione della radiazione solare come stabilizzatore per restituire una precisione accettabile alle osservazioni.

Esopianeta kepler 186f, illustrazione artistica  Crediti NASA

Esopianeta kepler 186f, illustrazione artistica. Crediti NASA

Tenuto conto di entrambe le modalità di funzionamento, Kepler finora ha scoperto 2652 pianeti confermati, di cui 325 durante la missione K2. Il telescopio ha inoltre messo in preventivo diverse migliaia di "candidati pianeti".

Il problema è che non è possibile fare rifornimento di carburante o riparazioni, quindi non resta che sperare che i tecnici tirino di nuovo fuori dal cappello una soluzione geniale che consenta a Kepler di stupirci ancora con le sue meravigliose scoperte.


Tom's Consiglia

Senza spendere cifre da capogiro si può acquistare un telescopio di buona qualità che vi permetterà di vedere stelle e pianeti del Sistema Solare. Non farete le scoperte di Kepler, ma rimarrete a bocca aperta!