TicketOne, il bagarinaggio è antico quanto la prostituzione

TicketOne si difende sul caso U2, si parla ancora di bagarinaggio online. SIAE si è rivolta alla Giustizia. Intanto Vasco Rossi dimostra che esiste una soluzione.

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a cura di Dario D'Elia

"Il bagarinaggio è antico quanto la prostituzione poiché già davanti al Colosseo c'erano i bagarini e sono certo che ci saranno sempre", sostiene Stefano Lionetti, amministratore delegato di TicketOne.E con questa affermazione laconica, la piattaforma online incaricata da Live Nation per la distribuzione dei biglietti dei prossimi concerti degli U2, di fatto getta benzina sul fuoco delle polemiche.

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Il tema è quello del cosiddetto "secondary ticketing", ovvero quel mercato parallelo online che consente a pochi furbetti di rivendere i biglietti delle grandi manifestazioni a prezzi fino a dieci volte superiori rispetto a quelli stabiliti dagli organizzatori.

Il caso U2 e la difesa di TicketOne

Lo sdegno nazionale era esploso con i biglietti dei Coldplay, ma adesso si parla di U2 - The Joshua Tree Tour 2017.

Lunedì 16 gennaio pare che su TicketOne sia andato tutto esaurito in 20 minuti. Il direttore generale della Siae Gaetano Blandini ha confermato che almeno 4mila biglietti sui 23mila biglietti venduti sono comparsi su siti secondari a prezzi fino a 2.638 euro.

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TickeOne

TicketOne si difende sostenendo di aver venduto i biglietti a 18.000 differenti acquirenti. "Al di là delle responsabilità che saranno accertate dall'Antitrust, a seguito del nostro esposto, e dalla Procura, è evidente che quello che fa Ticketone non basta", ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.

"Non serve, in particolare, dire che non è stata rilevata la presenza di software automatici di acquisto. Abbiamo da tempo chiesto, fin dal febbraio dello scorso anno, una diversa procedura di vendita".

Già, perché se fosse andato tutto secondo le regole come si potrebbe spiegare la presenza di biglietti sulle più note piattaforme alternative come Ticketbis, Viagogo o Seatwave?

La Siae ha già presentato un ricorso d'urgenza al tribunale civile di Roma per la tutela dei diritti dei suoi associati e dei consumatori. "Abbiamo cancellato circa duecento ordini sospetti dei circa ottocento tagliandi che sarebbero potuti finire nei circuiti paralleli ma so che alla fine il secondary vincerà ancora una volta e ci ritroveremo persone che entreranno allo stadio di Roma con tagliandi che avranno pagato due, tre o anche quattro volte il prezzo al botteghino", ha ricordato Lionetti di TicketOne.

Di diverso avviso Ferdinando Salzano di F&P Group: "Non la penso così. Il rumore è servito, eccome. Con l'interesse della stampa, la gente ha capito che alimentare il 'secondary ticketing' significa dare i propri soldi ai bagarini. C'è poi una maggior consapevolezza delle istituzioni che hanno cominciato a muoversi e a pensare a una legge ad hoc".

Vasco Rossi ha una soluzione

Il "rumore" ha certamente danneggiato TicketOne su un punto: Vasco Rossi ha annunciato l'abbandono dopo 15 anni della piattaforma. Dopo l'addio all'agenzia di booking Live Nation - avvenuto a seguito di un servizio delle Iene - il cantante di Zocca ha scelto Vivaticket.

Per il concerto dei suoi 40 anni di carriera al parco Ferrari di Modena il suo nuovo promoter Big Bang (Best Union) ha imposto biglietti tracciabili economicamente e nominali. Non saranno stampabili ma consegnati direttamente a casa dell'acquirente. Inoltre si potranno fare massimo due transazioni con una carta di credito comperando ogni volta al massimo sei biglietti.

"E chi compra al mercato secondario è meglio che si faccia il segno della croce perché non è detto che riesca ad entrare", ha assicurato il Blandini della Siae.