Tornare sulla Luna è tempo perso, parola di Giovanni Bignami

Il fisico italiano di fama internazionale Giovanni Bignami ci spiega perché andremo sugli asteroidi e non dovremmo tornare sulla Luna.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il ritorno dell'uomo sulla Luna, le missioni sugli asteroidi, gli investimenti nelle missioni spaziali sono gli argomenti di attualità e interesse di cui ho parlato con Giovanni Bignami, fisico italiano di fama mondiale, titolare di moltissimi riconoscimenti internazionali, ex Presidente dell'Agenzia Spaziale Italiana e attivo divulgatore scientifico.

giovanni bignami
Giovanni Bignami

Di recente ho consigliato ai lettori di Tom's Hardware "Oro dagli asteroidi e asparagi da Marte", in cui l'autore ha spiegato molto bene perché il 20 luglio 1969 l'uomo ha messo piede sulla Luna, e perché sebbene i progetti per fare altrettanto su Marte ci fossero ai tempi, non andarono in porto.

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Oggi che cos'è cambiato, perché le agenzie spaziali di tutto il mondo stanno lavorando per andare fin lì?

"Più che andare su Marte, far tornare l'uomo nello Spazio, che è il posto che merita. Non banalmente sulla ISS nell'orbita bassa terrestre che è a una distanza minima (fra 330 e 430 km circa), non è Spazio. Parlo di andare davvero nello Spazio, cioè di lasciare la gravità terrestre e arrivare al di là della Luna dove siamo già stati. Gli interessi sono molti, anche politici. Il primo è indubbiamente tecnologico: per portare l'uomo nello Spazio al di là della Luna bisogna essere capaci di fare delle macchine molto sofisticate, che richiedono un avanzamento tecnologico pari a quello che si era verificato con il progetto Apollo. Tecnologie che poi ricadranno sulla qualità della nostra vita, ed è questa la ragione concreta ed economica per cui all'industria questo passo interessa molto.

International Space Station after undocking of STS 132
Stazione Spaziale Internazionale

Un esempio su tutti è quello della portata e dell'affidabilità delle telecomunicazioni e di quella serie di cose nuove che si sviluppano mandando l'uomo nello Spazio e portandolo lontano - appunto al di là della Luna - come per esempio tutta quella parte medica di sopravvivenza nello Spazio".

Oltre tutto sono cose che già in parte stiamo sviluppando sulla ISS, che "è un eccellente laboratorio anche per la collaborazione internazionale. La ISS è stato un campo di prova politico che ha dimostrato per la prima volta che possiamo lavorare insieme ai Russi. Adesso si tratta d'andare un passo più in là, aumentando i costi di un fattore da 5 a 10 (cioè le dimensioni del progetto) coinvolgendo anche la Cina e l'India - per esempio - facendo una specie di agenzia spaziale mondiale".

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