Tremonti preoccupato per lo strapotere di Google

Il ministro dell’Economia ha approfittato del workshop Ambrosetti per tirare in ballo la potenza di Google. Il colosso statunitense è potente con un paese del G7 ma chi lo controlla? Lo spazio virtuale richiede rinnovata intenzione.

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a cura di Dario D'Elia

Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, durante il workshop Ambrosetti su democrazia e capitalismo, ha espresso perplessità sul potere di Google. "Se guardate Google vi renderete conto che è più significativo di un paese del G7, modella la vita di tutti noi. Ma che democrazia c'è in Google, dove tutto si trasmette in tempo reale? Chi controlla?", ha dichiarato alla stampa sabato scorso.

Google turba Tremonti

"Le grandi crisi, i grandi cambiamenti dei tempi passati sono stati causati dall'apertura degli spazi. Ora però alla complessità dell'apertura dello spazio geografico, la globalizzazione, si aggiunge un'altra grande complessità: l'apertura dello spazio virtuale". 

Il problema del rapporto tra spazio virtuale e rispetto dei principi democratici non è nuovo, anche se stupisce che sia proprio Tremonti a parlarne invece che qualche solito guru.

"Se guardate l'iPad c'è dentro più tecnologia di quella accumulata in diversi secoli, dalla candela alla lampadina". È evidente quindi quanto sia "più complesso capire la democrazia nello spazio virtuale che geografico, ma io sono ottimista e la democrazia credo che alla fine resti".