Uber si allea con TomTom per migliorare il sistema di mapping

Dopo essersi fatta soffiare Nokia Maps dai colossi tedeschi dell'automobile, Uber stringe la mano a TomTom per un'alleanza che consentirà al servizio di trasporto privato il potenziamento del sistema di mapping.

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a cura di Pasquale Macrì

Uber ha stretto un accordo pluriennale con TomTom per la fornitura di mappe e dati di navigazione a supporto della "Uber driver app", ovvero l'applicazione destinata a coloro che vogliono "trasformarsi" in autisti privati.

La partnership rappresenta la volontà da parte di Uber di migliorare ulteriormente il servizio di geolocalizzazione e di navigazione, abbandonando così il sistema cartografico di Google utilizzato sin dagli albori del servizio.

Uber aveva già tentato il passaggio a un altro fornitore di mappe, offrendo quasi 3 miliardi di euro per l'acquisizione di Nokia Here che, alla fine, è finita nelle mani di Audi, BMW Group e Daimler. L'azienda californiana ha anche acquisito alcune tecnologie di mapping da Microsoft e assunto circa 100 ingegneri di Bing per potenziare la propria infrastruttura.

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Non solo, ha anche acquistato diverse vetture, sempre da Microsoft (che a un certo punto ha deciso non di non voler più raccogliere dati cartografici), impiegandole per la cattura di immagini 3D delle strade, proprio come Street View di Google.

Tra gli obiettivi di Uber rientra anche lo sviluppo di automobili dotate di guida autonoma, altro punto di conflitto con Google. L'azienda californiana, a questo proposito, ha assunto diversi ingegneri specializzati in robotica e affittato uno spazio di 53.000 metri quadri per il suo Advanced Tecnologies Center di Pittsburgh.

Insomma, la partnership con TomTom è solo l'ultimo tassello di un progetto d'espansione che porterà Uber a confrontarsi sempre più con le case automobilistiche e con colossi come Google, che da investitore potrebbe diventare concorrente di Uber molto presto.