Uccelli morti e imbalsamati trasformati in droni

Un team di ricerca sta trasformando animali impagliati in droni, da usare per scopi di ricerca

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Prima o poi doveva succedere, e forse dovrei sorprendermi del fatto che non sia successo prima. Forse, ma comunque mi è difficile restare impassibile nel sapere che qualcuno sta prendendo degli uccelli morti e imbalsamati, e li sta trasformando in droni.

Una cosa raccapricciante, ovviamente, ma anche geniale. Il falso uccello è perfetto per lo spionaggio perché non solleva nessun sospetto. Ma, allo stesso tempo, le possibilità di osservazioni illecite non potranno che aumentare.

Il progetto è guidato da Mostafa Hassanalian, professore associato di ingegneria meccanica presso il New Mexico Institute of Mining and Technology. L’obiettivo è comprendere meglio il volo degli uccelli, qualcosa che fa pensare subito a Leonardo da Vinci, che inseguì per anni la stessa cosa - senza mai riuscire a capirla veramente.

All’inizio infatti si erano creati dei droni totalmente artificiali, ma non funzionava. Passando agli esemplari tassidermici (da eBay, Etsy e così via), si ottengono “vere ali di uccello”. Poi si aggiungono i motori, la batteria, i componenti elettronici.

Usando ali vere, i ricercatori hanno potuto "fare un reverse engineering degli uccelli", ha detto Hassanalian. Grazie ai loro esperimenti, hanno capito meglio come gli uccelli conservano l'energia in volo, ad esempio volando con formazione a V; pensano che queste informazioni potrebbero essere applicate all'industria aeronautica e contribuire a risparmiare energia e carburante.

Ma gli obiettivi sono più ambiziosi, e includono lo studio degli animali vivi inserendo il drone tra loro. "La tecnologia che stiamo sviluppando ci permetterà di volare con lo stormo", ha detto Hassanalian.

Certo, non possiamo sapere che cosa potrebbe pensare un’anatra, una rondine o un altro volatile vivo e vegeto, se si vedesse accanto un compagno di volo deceduto.

"La sfida più grande che abbiamo ora è che non sappiamo come reagiranno gli uccelli vivi", ha detto infatti Hassanalian. Sono curioso anche io, senz’altro.

L’idea però ha del potenziale: già oggi si usano droni per monitorare l’ambiente naturale, e in genere forniscono informazioni che poi sono utili per proteggere la natura, anche se in questo caso specifico le cose potrebbero suscitare un’impressione diversa.

Immagine di copertina: serg1978