Un chip RFID nella mano per vedere una GIF animata

Un artista ha inserito nella propria mano un chip RFID. Un atto dimostrativo che però fa da apripista al concetto di transumanesimo.

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a cura di Manolo De Agostini

L'impianto dei chip sottopelle per rendere il corpo umano un'estensione della tecnologia è un tema davvero delicato. Da una parte si richiamano alla mente scenari futuristici raccontati in libri e film di fantascienza, dall'altra i cosiddetti "complottisti", che vedono questo tipo di soluzione come l'arma del "Nuovo Ordine Mondiale" per soggiogare definitivamente l'umanità.

Nessuno - per ora - ha ancora preteso di inserirci un chip sottopelle alla nascita per controllare gli aspetti della nostra vita, ma nel mondo c'è chi inizia a farlo spontaneamente, con fini più disparati. Il mese scorso vi abbiamo riportato la storia di Rich Lee, "scienziato amatoriale" che si è creato auricolari invisibili impiantandosi dei magneti nelle orecchie, e oggi tocca ad Anthony Antonellis.

Antonellis è un artista che ha deciso di inserire un chip RFID nella sua mano così da immagazzinare dati a cui può accedere, senza fili, tramite il cellulare. Un chip molto piccolo, con una capacità tra 1 e 2 KB, quanto basta per integrare una GIF animata, poi visualizzata sullo schermo del proprio smartphone.

Come avrete intuito Antonellis l'ha fatto più come una dimostrazione (d'altronde è un artista), ma come si dice "è il gesto che conta". Il chip RFID è stato protetto con un case in vetro prima di essere inserito nella cute e l'antenna di cui è dotato ha una portata da uno a due centimetri, cosa che impone all'uomo di appoggiare lo smartphone su una specifica area della mano per accedere ai dati.

Poiché il chip RFID è in grado di trasferire informazioni in entrambe le direzioni, Antonellis potrà sbarazzarsi della GIF animata (10 frame, 6 colori con movimento a onda, come potete vedere nel video) archiviando magari un dato di maggior valore, come ad esempio una password. Antonellis vede l'impianto come un'estensione della cosiddetta net.art, e un qualcosa di differente da chi si è fatto per esempio tatuare un QR code.

Sorgono tuttavia spontanee alcune domande: ci troviamo di fronte a una "prova di futuro" nemmeno troppo lontano? È il primo passo del transumanesimo? E se sì, dovremmo avere paura o pensare che ci semplificherà la vita? Il Web e il pubblico sono spaccati, ma come ogni nuova tecnologia che ha che fare con la vita concreta, è un bene. Mai dare nulla per scontato. Voi vi siete fatti un'opinione sull'eventuale uso di chip sottocutanei?