USA: perchè i dazi UE su monitor e stampanti?

Stati Uniti e Giappone criticano la scelta della UE di tassare alcuni prodotti elettronici

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a cura di Dario D'Elia

I dazi comunitari sui prodotti elettronici provenienti da Stati Uniti e Giappone sono al centro di dibattito presso il World Trade Organization, l'organizzazione del commercio mondiale. Secondo il documento Information Technology Agreement, un accordo stipulato nel lontano 2000, l'Europa può applicare dazi solo ad alcuni tipi di dispositivi e non a tutti.

Stati Uniti e Giappone si stanno battendo per far eliminare le tassazioni (Comunitarie) ingiustificate applicate a monitor, stampanti multifunzione e set-top box. Le imposizioni doganali variano tra il 6% e il 14%. Le motivazioni che giustificano queste scelte sono davvero creative: è sufficiente dimostrare che si tratta di "elettronica di consumo" per applicare il balzello.

I monitor dotati di interfaccia DVI, dato che sono collegabili potenzialmente a DVD, sono considerati elettronica di consumo – quindi tassabili. Lo stesso vale per i set top box, che, se dotati di hard disk, si considerano "digital video recorder". Anche le stampanti multi-funzione, secondo la UE, rientrando nella categoria "fotocopiatrici" per la presenza degli scanner, devono essere tassate.

Per i distributori stranieri si tratta di un abuso, una sorta di tassazione sull'innovazione. A lungo termine potrebbe ostacolare lo sviluppo del settore IT e contribuire all'aumento dei prezzi.