Virus sconosciuto ripescato dalle profondità dell'oceano

Un gruppo di ricercatori ha scoperto un nuovo batteriofago e la presenza di una famiglia virale precedentemente sconosciuta

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a cura di Andrea Maiellano

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La quantità di virus presenti sulla Terra è stupefacente e supera di gran lunga il numero di stelle nell'Universo. In effetti, per ogni stella, ci sono almeno 100 milioni di virus sul nostro pianeta.

Ma qual è il tipo di virus più comune tra tutti? Si tratta dei batteriofagi, virus che infettano e danneggiano i batteri. Secondo i microbiologi, i batteriofagi costituiscono le forme di vita più diffuse sulla Terra.

Questi virus possono sopravvivere negli ambienti più estremi del nostro pianeta, comprese sorgenti termali acide, laghi salati, deserti, montagne e addirittura il ghiaccio artico.

Recentemente, un team di ricercatori internazionali ha fatto una scoperta straordinaria, isolando un nuovo batteriofago da un campione di sedimenti proveniente dalla Fossa delle Marianne, il punto più profondo della Terra, con una profondità pari a 8.900 metri.

Il batteriofago, denominato vB_HmeY_H4907, infetta batteri alofili, quelli che vivono in ambienti con elevate concentrazioni di sale e che si trovano tipicamente nelle sorgenti idrotermali delle profondità marine.

Questa non è la prima volta che si scopre un batteriofago nella Fossa delle Marianne. Nel 2022, un team di scienziati aveva isolato un virus chiamato HMP1 nella regione hadale della fossa, situata tra i 6.000 e gli 11.000 metri di profondità.

Quello che rende affascinante vB_HmeY_H4907, secondo il professore Min Wang, uno dei ricercatori dell'Università Oceanica della Cina, è che suggerisce la presenza di una famiglia virale precedentemente sconosciuta nelle profondità dell'oceano.

Questa scoperta offre nuove prospettive sull'evoluzione, la diversità e le caratteristiche genomiche dei batteriofagi, delle profondità marine, e dei loro ospiti.

Il batteriofago, isolato da un campione di sedimenti, è risultato essere lisogenico, il che significa che, a differenza di molti altri batteriofagi, non uccide l'ospite ma continua a infettare, replicarsi e passare alla generazione successiva.

Lo studio suggerisce che il batteriofago sia ampiamente diffuso in tutto l'oceano e che la sua comparsa sia molto simile a quella dei batteri Halomonas. Ciò suggerisce una co-evoluzione tra il virus e il suo ospite nelle profondità dell'oceano.

I ricercatori continueranno a studiare le caratteristiche genetiche di vB_HmeY_H4907, con l'obiettivo di comprendere meglio le interazioni tra questi microorganismi e i loro ospiti, nonché la loro sopravvivenza in habitat estremi.